Peppino Di Bartolomeo se ne andato ieri, a 53 anni. Quest'ultimo periodo lo ha trascorso più serenamente e con la sua solita allegria, come mi ha detto oggi al telefono il fratello Sandro. Questo grazie alla solidarietà dei maceratesi e ai 21.000 euro che consentirono ai fratelli "Pe-Sa" di acquistare il pullmino giallo con cui hanno potuto uscire di nuovo dopo esser stati costretti a restare a casa per qualche anno. In quell'occasione anche la nostra comunità online, composta da tanti ragazzi, ha dimostrato grande solidarietà raccogliendo 675 euro. Oggi per me è stato bello rileggere questi due topic: AIUTIAMO PEPPINO E SANDRO DI BARTOLOMEO. Colletta per Pe Sa. Così come rivedere queste foto.
E' bello sapere che nel nostro piccolo abbiamo aiutato Peppino e Sandro a realizzare il loro sogno e a vivere meglio in quest'ultimi due anni e mezzo. Peppino si è spento a seguito di un indebolimento causato dalla sua malattia, la distrofia muscolare. I funerali si terranno domani mattina alle 10.30 al Sacro Cuore. Un anno e mezzo dopo ero tornato a trovarli, ecco cosa mi avevano raccontato. «Abbiamo visto cose che voi umani non potete neppure immaginare». Sandro, il maggiore dei due fratelli Di Bartolomeo, cita simpaticamente il film Blade Runner per raccontare la loro nuova vita, iniziata l’1 novembre dell’anno scorso, giorno della consegna del pullmino. Li abbiamo ritrovati lì, nella loro casa di via Pancalducci, davanti a internet e con la solita, contagiosa allegria. Ma in questi ultimi mesi Peppino (51 anni) e Sandro (59 anni) si sono mossi. Eccome. «In pratica grazie a questo pullmino abbiamo scoperto l’Italia - raccontano -. In passato non avevamo viaggiato quasi mai, salvo una gita a Parigi nel 1990». A novembre hanno subito inaugurato il pullmino, arrivato grazie ai 21.000 euro raccolti con l’aiuto dell’Unitalsi e del Carlino. «Siamo andati alla fiera Natalissimo a Ferrara, ma non c’era niente». A guidare il pullmino è quasi sempre un loro amico. «Fa il rivenditore nelle fiere di elettronica e ci ha portato a vederle a Forlì, Vicenza e Rimini. Per altri viaggi ha guidato anche un altro nostro amico camionista». Il viaggio più bello? «Quello di luglio a Venezia, anche se faceva un caldo bestiale. Siamo anche riusciti a salire sul battello. E’ stato fantastico». E poi? «Indimenticabile la gita di maggio a Firenze: a Fiesole abbiamo mangiato una fiorentina straordinaria. Siamo sempre partiti la mattina presto e tornati la sera tardi, ma ci siamo divertiti moltissimo». Un solo rammarico: «Peccato non aver avuto questo pullmino quando eravamo più giovani e non avevamo problemi di salute - osserva Peppino -. Avremmo potuto girare l’Europa». La settimana dopo Venezia sono stati in Svizzera. «A Lugano, ma è stata una delusione. Era domenica e abbiamo trovato tutto chiuso, compresi i bagni. Abbiamo visto una Svizzera sorprendentemente disorganizzata per i disabili e anche piuttosto sporca. Ad agosto poi siamo stati all’acquario di Genova e ci siamo fermati anche a Portofino. Prima di quest’anno non conoscevamo nessuna città italiana». E ora il contachilometri parla chiaro. «Da novembre il pullmino ha percorso 7.500 km. E’ eccezionale, si guida benissimo ed ha una stabilità incredibile». Sandro una volta a settimana è tornato a girare per le vie di Macerata, mentre Peppino si risparmia per qualche problemino di salute. «E’ stato bellissimo - dice Sandro - tornare a girare per San Giuliano dopo 5 anni. E poi ho incontrato tanti amici che non vedevo da tempo. Considerate che prima di novembre io e Peppino non uscivamo mai di casa, perché senza pullmino era un rischio troppo grande se, come è già successo, si fosse bloccata la carrozzina».
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