Non è ancora un vero e proprio museo con percorsi e aree tematiche, ma un’interessante collezione suscettibile di sviluppo. Con la scomparsa del padre Luigi Fagianella, la signora Aurora ha ereditato un vecchio fienile nella frazione Vestignano di Caldarola; lo stabile era stato restaurato a magazzino di prodotti agricoli nel 1981. La costruzione si sviluppa su due piani e si trova nella parte più alta del castello restaurato dai Da Varano nei secoli XIV – XVI. Da qui si può godere di un bel panorama che, nelle giornate limpide in direzione nord-est, spazia fino al monte Conero. Il marito Benedetto, quando da agente di commercio di mangimi visitava i rivenditori, gli allevatori e le aziende agricole nelle Marche, in Abruzzo e in Molise, aveva notato vecchi attrezzi e utensili agricoli in disuso messi da parte e mal conservati. Aveva acquistato qualche pezzo diventando un piccolo collezionista; con la disponibilità dello stabile pensò bene di usarlo come “Museo di arte povera contadina”. La neonata raccolta ha avuto il battesimo il 17 agosto 2007 in occasione delle feste triennali in onore della Madonna della Valle. I coniugi Aurora e Benedetto hanno esposto i colorati carri agricoli, attrezzi, utensili, casalinghi e oggetti vari d’altri tempi. Il borgo di Vestignano è sempre meta di turisti, ma nello scorso anno c’è stato un maggior afflusso dovuto alla mostra sui De Magistris. Così la piccola collezione privata è stata visitata da circa 2.000 persone, delle quali quasi 250 hanno firmato il libro degli ospiti. Tra gli oggetti più interessanti si possono ammirare: due vecchi carri agricoli per buoi splendidamente decorati, un telaio per tessere e delle bascule di legno dell’Ottocento. Poi, una cassapanca, due bauli di cui uno da viaggio, pentolame di rame, un girarrosto a carica, uno scola bicchieri, delle vecchie grattugie, brocche per l’acqua, setacci vari e molto altro. Interessantissima una macchina per pulire le leguminose da semente marca “Triumph” di fabbricazione tedesca forse su licenza britannica, stadère di tutti i tipi e una robusta carriola di legno. Molto ammirata una grossa bilancia per pesare i bachi da seta con lo stilo espresso in libbre (1 libbra = 454 gr), munita di cestello a rete. Non mancano oggetti riguardanti la vita quotidiana e dei bambini di una volta tra cui un singolare scalda panni a carbone. Tutti i più grandi musei di oggi, nati due secoli fa, si sono sviluppati dalle collezioni di persone che hanno dedicato la vita e cospicue fortune alla ricerca, acquisto, trasporto, catalogazione ed esposizione di oggetti, reperti e opere d’arte. Quei pazienti ricercatori dovettero superare ogni sorta di difficoltà e numerose peripezie per raccogliere ciò che ammiriamo estasiati oggi. L’area attigua allo stabile sarà dotata presto di alcuni muretti di contenimento e di un’idonea recinzione di legno. Benedetto Sclavi dispone anche di una minuscola mostra in via Roma 21 a Caldarola e deve restaurare un bel carro dedicato a Sant’Antonio e altri oggetti giacenti in magazzino che attendono di essere esposti. Tutta la collezione è in fase di organizzazione e razionalizzazione degli spazi e dovrà essere corredata di etichette informative. I coniugi Aurora e Benedetto accettano ben volentieri suggerimenti e consigli per una migliore esposizione. Nel periodo estivo questa raccolta è aperta gratuitamente al pubblico nei pomeriggi dei giorni prefestivi e festivi.
Eno Santecchia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento