martedì 27 maggio 2008

A Potentia: a scuola di archeologia

-Per tutti quelli che non sanno che la Vallata del Potenza, è una delle aree archeologiche più interessanti delle Marche,

-Per tutti quelli che non sanno che a Sud dell’attuale centro abitato di Porto Recanati, un tempo sorgeva una colonia romana.

-Per tutti quelli che non conoscono Potentia

-Per tutti quelli che non sanno che Potentia fu realizzata tenendo conto della conformazione della valle e nei dieci anni successivi alla sua fondazione, grazie al censore romano Fulvio Flacco, vedeva realizzate numerose opere importanti quali un tempio dedicato a Giove, l’acquedotto, la rete fognaria, le mura di cinta a pianta quadrata ed il Foro con le botteghe.

-Per tutti quelli che non sanno che durante gli scavi sono stati rinvenuti numerosi reperti: dai corredi funerari ritrovati nella zona della necropoli, alle iscrizioni e alle statue in marmo.

-Per tutti quelli che non sanno che l’area archeologica è stata dotata di un’aula didattica, in cui è possibile prendere lezioni concernenti la storia della città e le metodologie di scavo, previa richiesta da inoltrare al Comune di Porto Recanati o alla Soprintendenza Archeologica delle Marche.

-Per tutti quelli che non sanno che grazie ai volontari dell’associazione Archeoclub locale, da maggio a settembre, l’area sarà visitabile il pomeriggio, durante i weekend, ecco qualche immagine scattata negli ultimi giorni.


Created with Admarket's flickrSLiDR. Grazie ad Andrea Bianchi per le foto.

by giovi

giovedì 22 maggio 2008

A Gualdo, tra formaggi e gelati presidi(ati)

Gualdo è il borgo del maceratese che da numerosi ani ospita la XII edizione di "Formaggi d'Autore": mostra Mercato dedicata alle eccellenze della tradizione casearia italiana. Formaggi d'Autore, è promossa dall'Associazione Gualdo Terzo Millennio, in collaborazione con Slow Food Marche. Domenica ho fatto un giro in paese e tra gli stands. Mentre mi avvicinavo a Gualdo, le frecce mi preannunciano che ci sarebbe stato anche il gelato dei presidi Slow Food di cui avevo sentito già parlare. Non troppo bene per la verità. Sono gelati distribuiti da Slow Food, griffati con la chiocciolina ma prodotti dalla azienda torinese Menodiciotto. Il totem mi ha indicato tutti i gusti disponibili del gelato, erano Vaniglia di Mananara, Pesca tardiva di Leonforte, il Pistacchio di Bronte, Fragola di Ribera, mandarino di Canciulli, cacao nacional (Ecuador), non il solito limone ma il limone sfusato d'Amalfi. Novità! c’era anche il gusto parmigiano da assaggiare con il gusto pere. Alla fine ho scelto il gusto caffè e cacao. Niente di entusiasmante, ma è buono pulito e giusto come sostiene il fondatore Carlo Petrini e una percentuale della somma spesa è destinata alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità - ONLUS. Insomma non mangi solo un gelato, devi pensare che stai sostenendo un presidio e i produttori di qualche regione lontana. In fondo Carlo Petrini è stato inserito dal quotidiano inglese The Guardian nella lista dei 50 uomini che potrebbero salvare il pianeta, Il Time lo ha incluso tra gli eroi del nostro tempo. Mi sono detta: Giovi: Stai facendo una cosa buona, pulita e giusta, non pensare ai 2,50 euro della coppetta di plastica. Peccato che l'azienda torinese di gelati Meno 18 però sul sito non riporti dati e notizie sul gelato dei Presidi.

Tra le bancarelle, non mancavano i libri della Slow Food.

Non mancava il cibo da strada, olive all’ascolana e pecorino fritto.

Troppo presto per la degustazione guidata, mi sono avviata lungo il vialetto per vedere le bancarelle, sembrava di essere alle solite sagre di paese tra ciauscoli e fiaschetti di vino cotto. Cosa ho imparato? che a Mogliano c’è un produttore di mozzarelle di bufale, ma il produttore aveva poca voglia di parlare. Vicino c’era un venditore di Colmurano con i suoi insaccati e salumi, tra cui anche la liquirizia di maiale, mai provata? Tra gli altri anche qualche produttore locale burlone che proponeva il pecorino dei Sibillini in versione afrodisiaca.

Sono tornata indietro tra gli stand dei produttori i cui formaggi erano inclusi tra i presidi Slow Food come Caciofiore della campagna romana, Pecorino Bagnolese,Fiore Sardo dei pastori, Canestrato di Castel del Monte e Pecorino di Farindola.
Perfino il marcetto abruzzese era proposto in veste afrodisiaca. Perché il produttore non mi ha specificato come è prodotto? E che la fermentazione è effettuata dalle larve di una mosca? l'ho scoperto solo a casa dopo aver letto in rete informazioni su come viene ottenuto. Ecco qualche scatto tra gli stands di Formaggi d'autore.


Created with Paul's flickrSLiDR.

by giovi

martedì 20 maggio 2008

"Le onde elettromagnetiche non fanno male". Sicuri?

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Ne avevamo già parlato qui.

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Riflessioni (amare) sull'assemblea del 19 maggio sui ripetitori di telefonia mobile
di Gianfranco Cerasi.

Partiamo dall’assunto che anche un asciugacapelli oppure una tostapane ed anche quando parte la centrifuga di una lavatrice ci sono emissioni di onde elettromagnetiche.
Figuriamoci le onde che vengono generate dall’antenna per la telefonia cellulare.
Ci sono diversi parametri per calcolare/valutare le emissioni di onde ed i rischi per la salute, ma il più importante (come ci è stato illustrato lunedì 19 maggio nel corso dell’assemblea pubblica sul regolamento ed autorizzazioni installazione antenne-ripetitori telefonia mobile) sembrerebbe essere quello dei “volt/metro” che è l’unità di misura per calcolare il campo elettrico il quale non ha un’unità di misura dedicata.
Il limite, per le nuove installazioni di antenne per la telefonia, dovrebbe contenersi per legge entro i 6 volt/metro (dentro gli edifici abitati).
In pratica in una determinata zona la somma di tutte le emissioni (generate da tutte le antenne presenti) non dovrebbe superare complessivamente la soglia dei 6 volte/metro: se in una determinata zona c’è già (per ipotesi) un campo elettrico di 5 volt/metro se si installano nuove antenne per i cellulari la somma complessiva di potenza erogata di tutte queste nuove antenne non dovrebbe superare 1 volt/metro.….
Fin qui la spiegazione della legge che, essendo in Italia, ha poi una serie infinita di eccezione, esclusioni, dispense e deroghe per cui di fatto il Comune (ci dicono) può fare ben poco.
Poiché le antenne per la telefonia sono di “interesse pubblico” se un gestore (nonostante la città di Macerata sia praticamente tutta coperta, frazioni incluse) chiede l’innalzamento di nuove antenne c’è poco da fare (ed infatti a Macerata se ne prevedono oltre 15 nuove)…
O meglio ci sarebbe qualcosa da fare se, come molti degli intervenuti all’assemblea hanno fatto rilevare, non ci fossero forti interessi economici in gioco: insomma se c’è da generare profitto la salute dei cittadini non è in discussione, si rovina e basta!
L’assemblea, come tutte le precedenti già fatte, non voleva raggiungere lo scopo di interagire con il cittadino, di ascoltare le giuste richieste, di trovare assieme soluzioni concordate… L’assemblea pubblica, è sembrato a molti (alcuni dei quali hanno abbandonato la riunione molto presto) che fosse soltanto un pretesto per “salvare l’anima” all’amministrazione: nessuno domani (quando saremo infestati da antenne) potrà dire che non ci siamo spesi sul territorio…
I gestori giustificano queste ulteriori antenne con il fatto che tanti clienti serberebbero chiedere un servizio migliore, da qui la necessità di nuove antenne per coprire meglio un territorio che, a detta di molti intervenuti all’assemblea (cioè tutti clienti dei diversi gestori poiché tutti con il cellulare), era già abbondantemente e sufficientemente coperto, visto che i telefonini funzionano benissimo in tutta la città…
Singolare poi la spiegazione per cui Vodaphone (chiamata ancora dal tecnico dell’ARPAM con il suo vecchio nome di Omitel) non potrebbe mettere un’antenna nella zona della Chiesa di San Giorgio: poiché già c’è un antenna radio (Radio Maria? ) che emette onde per 5,5 volt/metro non si da l’autorizzazione poiché la teorica somma delle onde emesse (tra l’antenna radio e quella del cellulare) probabilmente supererebbe la soglia dei 6 volt/metro.
Cioè par di capire che l’antenna che vorrebbe mettere la Vodaphone sia ben superiore allo 0,5 volt/metro limite massimo per quella determinata zona.
Ma se, come sempre ha detto il tecnico dell’ARPAM, a Santa Lucia la mostruosa ed enorme antenna installata (a pochi metri dall’Asilo e dall’Ospedale) genera “soltanto” 0,3 volt/metro ci domandiamo che razza di antenna mostruosa e grandissima avrebbero voluto installare quelli della Vodaphone a San Giorgio per superare la soglia complessiva dello 0,5 volt/metro???
Ovviamente (come nel caso dell’assemblea di lunedì) quando poi si passa volutamente e scientemente a dare delle spiegazioni squisitamente tecniche (ad un pubblico non tecnico) ovvio che alla fine ci può anche scappare la certezza che Gesù Cristo non sia morto in Croce ma di freddo…
I relatori sono stati tutti concordi nell’affermare che a Macerata tutto è sotto controllo, tutto è regolare, tutto è sicuro (nonostante il fortissimo scetticismo di quasi tutti i partecipanti all’assemblea).
Di più. Il tecnico dell’ARPAM ha assicurato che la stragrande maggioranza della comunità scientifica è concorde dell’affermare che l’esposizione alle onde elettromagnetiche non sembrerebbe nociva e che le eventuali patologie che, in determinati casi, si possono riscontrare (tumori, leucemie, angiomi, neoplasie, ecc.) non sono legate alle onde elettromagnetiche.
Come vorremmo essere certi come ne era certo il tecnico dell’ARPAM che le onde elettromagnetiche non fanno male!
E come vorremmo che il tecnico mettesse nero su bianco, in modo da poter contestare poi in tribunale la cosa, tutte le rassicurazioni che ci ha dato.
Note dal margine: non serve (come non è servito in passato) raccogliere le firme contro l’installazione di nuove antenne, così come non serve a nulla protestare: nell’ignavia del l’Amministrazione Comunale i gestori di telefonia mobile (nonostante le leggi che ci sono, i vincoli, gli obblighi e gli impegni) hanno sempre fatto come gli pare e continueranno a fare come gli pare.
Ne riparleremo, purtroppo, semmai tra una ventina di anni quando aumenteranno anche a Macerata i casi di linfoma, neoplasie, malattie nervose….

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Discussioni aperte anche sul forum: qui e qui.

by Matteo Zallocco

martedì 13 maggio 2008

Pickwicki, libri pescati in Rete

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Lo staff al gran completo.

Un sito internet per condividere libri e recensioni. E' nata a Macerata e sta facendo il giro d'Italia questa comunità online (www.pickwicki.com) presentata domenica alla Fiera Internazionale del libro di Torino. “La gente si è mostrata subito interessata – spiega la maceratese Chiara De Caro, responsabile di questa innovativa idea imprenditoriale - , avvicinandosi con curiosità al nostro stand e partecipando numerosa alla conferenza stampa di presentazione in cui esponenti del mondo accademico, del web e della stampa si sono confrontati sul futuro del libro e delle librerie e sulla funzione catalizzante che può svolgere una community online. Durante la Fiera del Libro è emerso un forte interesse da parte delle librerie e del settore editoriale e abbiamo raccolto molte adesioni”.
Ispirata ai principi del Web 2.0 e online da circa due mesi pickwicki è collegata a librerie indipendenti italiane. I contenuti sono gestiti dagli stessi utenti, che inseriscono online e catalogano i propri libri preferiti o desiderati, ne discutono, scrivono recensioni e inseriscono i propri scritti. Rispetto a iniziative simili, pickwicki si distingue proprio per le numerose possibilità di interazione offerte agli utenti (tra cui la possibilità di aggiungere racconti e appuntamenti letterari) e gli strumenti in grado di stimolare il legame degli utenti con le librerie. Numerosi inoltre i servizi offerti ai librai. “Chi accumula libri, accumula desideri”, la frase di Ugo Ojetti presente nella home page fotografa il credo di pickwicki. Da Macerata al resto d'Italia per condividere la passione della lettura.

www.pickwicki.com

by Matteo Zallocco