domenica 30 novembre 2008

10 consigli per migliorare giornali e siti web



Stamattina sono capitata qui e mi sono imbattuta su Mitch Joel, uno dei maggiori specialisti di marketing online. Mitch ha diffuso sul suo blog dieci consigli a giornali e riviste per migliorare i loro siti web. Magari sono cose già note, ma mi va di condividerle con voi. Le possiamo sintetizzare così.

1. Praticare il giornalismo di link: Molti giornali on line propongono pochi link in uscita, alcuni non ne mettono affatto. E’ invece essenziale che si dia l’opportunità al lettore di viaggiare nei links segnalati dall’autore, si aprono nuove finestre nel web, i links attinenti sono un valore aggiunto all’articolo,come si legge su "Un nuovo sito per promuovere il giornalismo dei link" pubblicato su Lsdi. Non siete ancora convinti? E allora subito a leggere Welcome to links journalism

2. Strutturare gli articoli per lo schermo: Arieggiare i testi creando dei paragrafi, utilizzando il corsivo e il neretto e dividendoli per punti o numeri: i bullet points.

3. Associare dei tag agli articoli: E’ difficile da credere, ma è proprio così, la maggior parte dei giornali on line non aggiunge tag per propri contenuti. Sapete cosa sono le tag clouds? I tag sono utili, permettono ai lettori di avere una idea rapida del contenuto degli articoli. Volete un aiuto? Un utile tool può essere il Turbo tagger.

4. Ansa, Reuters e Google news come fonti tradizionali di informazioni. Perché non aggiungere anche i blogs che vi sembrano meritevoli? E’ un mezzo per promuovere i blogger e far sentire l’interesse dei media per loro.

5. Organizzare una promozione cross-mediale: Indicare gli Url interessanti se esiste anche una versione su carta.

6. Utilizzare un indirizzo web semplice, chiaro e facilmente memorizzabile.

7. Mettere in risalto i collaboratori migliori: Trovare dei mezzi per dare evidenza a quelli che forniscono i contenuti più interessanti.

8. Porte aperte ai commenti: Permettere agli internauti quindi di commentare ed esigere dai giornalisti e autori degli articoli che rispondano ai lettori.

9. Correggere gli errori: I media online non devono lasciare gli errori che sono stati loro segnalati dai lettori. Craig Silverman ha scritto un libro Regret The Error e un Blog sugli errori scovati sui mass media.

10. Organizzare un filtraggio collaborativo:Se avete apprezzato questo, vi piacerà senza dubbio quello".

Fonte: LSDI

by giovi

martedì 25 novembre 2008

Osterie d'Italia 2009

Ieri presentazione a Genova del volume Osterie d’Italia 2009 della Slow Food.

Ecco i locali nella guida 2009 nelle Marche: Chalet Galileo, Civitanova Marche (Mc); Coquus fornacis, Serra de' Conti (An); Da Maria, Fano (Pu); Da Quintilia Mercuri, Montefalcone Appennino (Ap); Damiani e Rossi, Porto San Giorgio (Ap); Il giardino degli Ulivi, CastelRaimondo (Mc); La Pianella, Serra San Quirico (An); Maria, Mondavio (An); Oasi degli Angeli, Cupra Marittima (Ap); Fondaloro, Senigallia (An); La Tartana, Senigallia (An); Taverna x loro, Loro Piceno (Mc); Al Mandracchio, Ancona; Ponterosa, Monte San Giusto (Mc).

Ancona, il capoluogo, ha più segnalazioni rispetto alle altre province.

Chi sono le new entry?

by giovi

giovedì 20 novembre 2008

Stare a dieta fa bene al pianeta?

Oggi sarò al convegno "Stare a dieta fa bene al pianeta?" organizzato dall'ASUR di Macerata. Ho passato gli ultimi giorni a riflettere su food miles, emissioni di anidride carbonica, carbon label, carbon footprint, water footprint e classifiche di alimenti tra quelli che provocano maggiori o minori emissioni di anidride carbonica. Il titolo del mio intervento infatti sarà: "Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute: filiere produttive e stili alimentari a confronto". Ecco l'abstract inviato al comitato scientifico.

Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che abitudini alimentari errate (un apporto eccessivo di grassi animali e di zuccheri semplici) possono contribuire alla insorgenza di patologie dismetaboliche. Sulla base di questi dati, le linee guida internazionali per prevenire l’insorgenza di patologie tumorali, diabete, obesità e ipertensione, raccomandano di privilegiare alimenti vegetali (cereali non raffinati, legumi e frutta e ortaggi) rispetto agli alimenti di origine animale. Tra gli alimenti, tutti quelli di origine vegetale sono considerati protettivi perché contengono fitonutrienti come fitosteroli, polifenoli, vitamine e antiossidanti e sono stati identificati i meccanismi molecolari con cui essi esercitano i loro ruoli protettivi. Negli ultimi anni grande attenzione è stata rivolta alle filiere produttive (biologiche, convenzionali, biodinamiche) di derrate alimentari animali e vegetali e al loro effetto sulla salute, sui cambiamenti climatici e sull’impatto ambientale. Si è dimostrato che l’allevamento animale ha una impronta ecologica. Sebbene la principale fonte di emissioni di gas che contribuiscono all’effetto serra derivi dalla combustione di sostanze fossili, anche le attività legate all’agricoltura e all’allevamento contribuiscono alle emissioni. Il metano e l’ossido nitroso, gas legati all’attività zootecnica contribuiscono al riscaldamento del pianeta. Le filiere produttive di alimenti animali (formaggi, carne) creano maggiori problemi all’ambiente e contribuiscono alla riduzione delle risorse idriche. Per produrre un kg di proteine animali servono da 3 a 10 kg di proteine vegetali. Un kilogrammo di carne richiede 15 metri cubi di acqua mentre per 1 kg di cereali bastano da 0,4 a 3 metri cubi. Il 75% dell'acqua dolce utilizzata, il 35% dei terreni utilizzabili e il 20% dell'energia consumata sono impiegati per produrre carne. Una produzione che dal 1950 al 2000, per fronteggiare le esigenze di 6 miliardi di persone, è passata da 45 a 233 miliardi chilogrammi l'anno. Consumatori e produttori sono chiamati a un maggiore rispetto dell’ambiente e a scelte alimentari sostenibili che contribuiscono a proteggere gli ecosistemi e la biodiversità. Privilegiare alimenti e proteine di origine vegetale come quelle derivate da legumi e cereali non raffinati e ridurre nella propria dieta, sia latticini che carne, può contribuire a un minore impatto ambientale oltre ad avere benefici sulla salute.

E voi? avete la curiosità di calcolare le emissioni di anidride carbonica prodotte durante la vostra giornata? Da qualche giorno è on line il sito Ecodieta.it su cui-si legge- è possibile conoscere quante emissioni di anidride carbonica sono legate ad ogni azione quotidiana. C’è anche una sezione dedicata agli alimenti. Potete così confrontare le emissioni di anidride carbonica provocate dalla scelta di frutta locale o importata. Altrettanto per carne bovina locale o argentina. I numeri che appariranno sono cifre su cui ragionare. E’ giusto precisare infatti che le variabili in gioco sono molte, i food miles, la distanza cioè in km tra luogo di produzione e consumo, non possono essere considerati l’unico indice di sostenibilità ambientale.

by giovi

giovedì 13 novembre 2008

Giovedì golosi e giocondi a Treia

Se passate da Treia stasera non perdetevi all’Hotel Grimaldi, il primo incontro dei Giovedì Golosi. L’hanno definito un po’ cena, un po' talk show, un po' corso, insomma l’occasione buona per degustare prodotti locali, tipicità maceratesi e al tempo stesso saperne di più sulle filiere produttive. Sul blog dedicato ai Giovedì Golosi potete trovare i dettagli anche dei prossimi cinque incontri e gli argomenti che verranno affrontati. Stasera il protagonista sarà il ciauscolo e altri salumi e insaccati. Del ciauscolo, delle origini del suo nome "ciauscolo, ciavuscolo" della sua storia, abbiamo già parlato su Cronache Maceratesi. E' infatti uno dei simboli delle tipicità maceratesi.

Avete letto il menù e il programma di stasera? Tra coloro che interverranno a parlare delle proprie produzioni, ci sarà il macellaio e norcino Giuseppe Dell’Orso. Per le sue rime baciate e sculture di lardo, chi lo ha conosciuto di persona, ha paragonato Giuseppe, al toscano macellaio-artista Dario Cecchini, divenuto famoso per le sue bistecche alla fiorentina vendute declamando Dante. Giuseppe si è guadagnato la fama non solo per i suoi prodotti, ma per l’accoglienza ai clienti nella sua macelleria di Loro Piceno. Infatti se capitate da lui, non è strano che vi accolga con due “flut” di vino cotto, con una guarnizione di ciauscolo e un cuoricino infilato tra le due composizioni. Siamo a Loro Piceno, e Giuseppe produce anche questo prodotto, e infatti in tanti lo conoscono come Peppe Cotto. Chi ha visitato la sua macelleria, rimane colpito da questo particolare elegante macellaio con tanto di “scrocchetta” confezionata con “cotica di maiale”. Tutto questo, unito ad una grande passione ed alla qualità dei suoi prodotti, che lo hanno più volte portato alla ribalta, sia della stampa specializzata che non. Insomma Giuseppe ha compreso bene che non bastano qualità dei prodotti e passione per contrapporsi dalla omologazione dei sapori e alla dilagante incultura alimentare. Una curata coreografia e simpatia nella presentazione sono altrettanto importanti e a quanto si legge, il simpatico norcino deve esserci riuscito.

Mi piacerebbe partecipare ad uno dei prossimi incontri, se andate stasera o prossimamente, fate delle foto, l'album di Cronache Maceratesi su Flickr, come sempre vi aspetta!

Fonte immagine:Il murello.it

by giovi

giovedì 6 novembre 2008

In cucina con Giacomo Leopardi



Torno a parlare delle preferenze alimentari di Giacomo Leopardi, l'occasione me l'ha data l'evento culinario e letterario che si è svolto due settimane fa a Firenze: Degustibooks. Tra gli incontri con gli autori, anche la presenza di Domenico Pasquariello Dègo e Antonio Tubelli, autori di Leopardi a tavola di Fausto Lupetti Editore.
.."Frittelle di borragine, zuppetta di selleri, ricotta fritta, bignè di patate, cacio cotto, tortellini di magro, farinata di riso, frittelle di mele e pere, gli gnocchi di latte e i «pasticcini di maccheroni o maccheroncini, di grasso o di magro», il fritto napoletano con fegatini di coniglio e cervella di agnello.."..Sono alcuni dei 49 cibi elencati in una lista autografa di cui avevo già parlato. Giacomo Leopardi, la stilò negli anni in cui il poeta visse a Napoli, insieme all’amico Antonio Ranieri fino al 1837, anno della sua morte. Una lista di quarantanove ricette riportata su due foglietti di carta custoditi nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Due foglietti in cui si staglia la scrittura minuta e precisa, chiara ed elegante di Giacomo Leopardi. L’inedito elenco di portate comprende alcuni piatti realizzati da Pasquale Ignarra: il cuoco che aveva partecipato ai moti del 1799.
Le ricette hanno ispirato gli autori che hanno girato per un anno tra Napoli e dintorni, hanno visitato villa Ferrigni, posta alle pendici del Vesuvio, poi nota come “villa delle Ginestre”, tutelata come patrimonio nazionale, hanno fatto riaprire la vecchia cucina, ritrovandola intatta, con il tavolo lunghissimo e i tre fornelli a legna. A partire da quella lista, gli autori del volume propongono venti ricette. Il volume è arricchito di fotografie e atmosfere della Napoli del periodo leopardiano.
Alcune recensioni e ricette sono pubblicate qui. Ho scelto questa per voi:
Tarletta con crema di sfusato d’Amalfi Ingredienti: 175 gr di farina 00, 180 gr di zucchero, 100 gr di burro, 3 limoni sfusati, 400 gr di panna fresca, 8 tuorli d’uovo, 1 uovo intero, alcune foglioline di ramerino. Procedimento: Con la farina, 160 gr di zucchero, 3 tuorli, ottenere una pasta liscia e farla riposare per mezz’ora. Stendere la pasta a circa 4 millimetri e rivestire gli stampini imburrati. Porre negli stampini la sfoglia di pasta e lasciar cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 25 minuti. Dai limoni ricavare 50 gr. di succo; in una ciotola mettere l’uovo più 5 tuorli, 120 gr di zucchero e a bagno maria ottenere uno zabaione denso al quale aggiungere a freddo la panna montata. Con tale composto riempire le tarlette. Guarnire con le foglioline di ramerino.
Buon appetito!

by giovi

martedì 4 novembre 2008

Linea Verde a MC e i due minuti della Giovi

Già Giovi ce lo aveva anticipato nel post Le telecamere di Linea Verde nel maceratese e finalmente domenica scorsa abbiamo potuto vedere la trasmissione Linea Verde, alle 12:20 in Italia su Rai Uno e alle 16:20 in Argentina su RAI-International.
Al momento non ci sono disponibili video da rivedere, però possiamo fare un racconto dalle foto e mini-video che abbiamo preso dalla nostra TV.
Il programma, condotto da Massimiliano Ossini, è iniziato nel Frantoio Oleario Gabrielloni a Recanati dove le proprietarie, le sorelle Elisabetta e Gabriella hanno spiegato la raccolta delle olive, i diversi tipi che coltivano, dettagli della lavorazione fino all'imbottigliamento dell'olio extravergine d'oliva.

Poi Massimilano, accompagnato da Cinzia Pennesi, direttrice della Accademia della Libellula a Tolentino ha sorvolato in elicottero alcune città e ville della provincia. Il percorso è iniziato su una splendida Macerata, buona occasione per una breve rassegna della storia dello Sferisterio.


Poi riflettori puntati su Potenza Picena, sulla meravigliosa villa Bonaccorsi e i suoi magnifici giardini alla italiana del 700, Villa Gigli, proseguendo verso Montelupone, Civitanova Alta e Recanati città di Giacomo Leopardi e il colle dell'Infinito.

A San Leopardo, atterraggio e il conte Vanni Leopardi e l'agronomo Marco Menghini hanno mostrato i campi in cui sono coltivati dei legumi.

Il programma si è spostato a Civitanova, ad aspettare il conduttore c'era Luca Boldrini per parlare di pesca, una risorsa economica importante. Il porto, il mercato ittico, i controlli del pesce prima di essere confezionato.

Poi di nuovo si è tornato a parlare di olivi e olivicoltura a Monte San Giusto dove Lauro Costa ha presentato il suo libro sull'olio. E infine l'ultima parte si è svolta alla "Coriolana", villa del 500 costruita dal vescovo Nicolò Bonafede, recentemente ripristinata dal proprietario Evio Hermas Ercoli. Un breve percorso nell'interno fino alla cucina dov'era la cuoca Rosaria Morganti di Civitanova, che ha preparato un brodetto alla civitanovese.

Il programma è finito nel cortile della villa, dove si è paragonato il brodetto civitanovese con quello sanbenedettese. Quale ha vinto? Certamente quello delle Marche!
Vicino a queste bontà altri protagonisti dell'enogastronomia maceratese: il ciauscolo, le mele di camerino, i vini maceratesi e la novità: la marmellata di olive e la cioccolata all'olio d'oliva.

Ma chi stavamo aspettando? A lei. L'anconetana più maceratese del web: Gianna Ferretti, che nei suoi due minuti, per la rubrica "Vogliamoci Bene" ha spiegato alcuni benefici dell'olio extravergine d'oliva fin dai primi mesi di vita per la sua particolare composizione in acidi grassi e in fitonutrienti.Una domanda di una ascoltatrice è stata l'occasione per ricordare che tra le molecole contenute nell'olio extravergine c'è anche lo squalene. L'olio d'oliva fin dall'antichità era conosciuto per le sue proprietà salutari e dermocosmètiche.
Il programma, come al solito è finito con un brindisi e l'invito di Massimiliano a prendersi una pausa nella vita per godersi dei bei momenti, recitando gli ultimi versi dell'Infinito:

...Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare

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Mariana e Paula Moreno


by giovi