lunedì 26 giugno 2006

Luca, il sommelier maceratese DOC

Di vino e altre bevande alcoliche, abbiamo già parlato su Cronache Maceratesi. Oggi abbiamo l'onore di ospitare Luca Tombesi, Orso Tom insomma, il vincitore del primo concorso Maceratese DOC... Luca sta frequentando un corso da Sommelier e abbiamo scambiato una chiacchierata con lui sul mondo del vino.
- Si consiglia di non dare il vino ai bambini. Chi ti ha fatto conoscere il vino per la prima volta? E cosa ti ha spinto a fare il corso di sommelier? E' stato mio padre ad avvicinarmi al vino... fin da piccolo. La passione per il vino, la voglia di saperne di più e poter comprare e bere meglio mi hanno spinto a frequentare al corso di sommelier. In più può essere un buon punto di partenza per lavorare nell'ambiente.

- Immagino che avrai avuto l'opportunità di conoscere e assaggiare molti vini. Sai dirci il tuo vino preferito? Non ho un vino preferito in assoluto, dipende dalle situazione, sicuramente tra i bianchi considero un gran vino il Verdicchio, amo più quello di Matelica. Tra i rossi sicuramente mi appassiona molto il Sagrantino, ma dipende molto dal pasto che lo accompagna...

- Di recente un ristorante di Fabriano ha vinto un premio nazionale per la migliore "carta dei vini". Come si collocano le Marche sulla base della tua esperienza, nel patrimomio enologico italiano? Le Marche sono una grande regione vitivinicola ma ancora pochi lo sanno... abbiamo grandi vini, primo fra tutti il Verdicchio, ma si stanno affermando anche Rosso Conero e Rosso Piceno. Il problema è che abbiamo scoperto tardi questo patrimonio, fino a pochi anni fa il vino nelle Marche era cosiderato solo un alimento. Per fortuna ultimamente alcune aziende marchigiane sono usciti dal "gruppo" proponendo prodotti di eccellenza.

- Quali sono i migliori vini del maceratese? E i migliori locali per degustarli? Nella nostra provincia i mostri sacri sono oltre al già citato Verdicchio di Matelica, la Vernaccia di Serrapetrona, vino unico nel suo genere, unica DOCG della regione. Veniamo ai locali: oltre alle enoteche regionali di Jesi e Offida stanno sorgendo numerosi wine bar ed enoteche, ma su questi ti posso dire ancora poco. Invece ci sono molti ristoranti che oltre ad un'elevata attenzione per il cibo si sono dotati di cantine ben fornite e sommelier. Tra i tanti sicuramente spiccano: il "Kren" a Camerano, "I due Cigni" a Montecosaro Scalo, "le Case" a Macerata, "il Casolare dei segreti" a Treia, "il Re della Cantina" a Santelpidio a Mare, "il Giardino" a San Lorenzo in Campo e sicuramente molti altri che ora non ricordo.

- Cosa pensi delle guide dei vini? Sono sempre attendibili? Quale consiglieresti? Più o meno sono tutte uguali, un vino però va comprato solo dopo averlo assaggiato e solo perchè ci piace, non perchè qualcuno ha detto che è buono. Se devo consigliare una guida allora scelgo 2000 Vini dell'associazione sommelier, semplice e ben curata, offre un ampia scelta per tutte le tasche.

- Di recente è stato presentato il servizio SMS e sai cosa bevi Qual’è il tuo giudizio su questo servizio? Pensi che troverà il favore del pubblico? Oramai sui telefonini c'è di tutto, il vino mancava... Penso che sia un servizio più che altro per le persone poco esperte e i cosiddetti bevitori occasionali, dubito comunque che avrà successo.

- Si è costituita da poco la Wine Blogger Association, WBA. Pensi anche tu che ci sia bisogno di un nuovo protagonista nella comunicazione del vino? Da un pò di tempo il vino va di moda, è normale che si moltiplichino le voci e gli ambiti della comunicazione. L'importante secondo me è mantenere una certa competenza e professionalità per evitare la banalizzazione anche di questo fenomeno di moda...

- Si è parlato molto in queste ultime settimane della nuova legge che introduce l’uso dei chips (trucioli) in enologia come avviene già in altri stati (Australia, USA, ecc). Molti vedono un pericolo e il rischio di una omologazione. Cosa ne pensi? Io penso che usare i trucioli servano solo a mascherare quei vini di poco valore, vini che da soli non avrebbero mercato, insomma poco più che acqua colorata. Con l'aggiunta dei trucioli i vini prendono gli aromi "simili" a quelli della barrique (molto più costosa) ovvero sentori di tostatura, vaniglia, caffè e cacao. Così facendo però si perdono tutti gli aromi primari, cioè quelli che vengono direttamente dall'uva, e tutti i vini finiscono per essere uguali indipendentemente dal tipo di uva usato...

Grazie Luca per il tempo che ci hai dedicato!

Auguri per il tuo futuro da Sommelier!

Nell'immagine: Il celebre quadro che ritrae il Bacco di Caravaggio. Si ringrazia la redazione di Homoblog per la sempre preziosa collaborazione.

by giovi

giovedì 22 giugno 2006

Cantar Lontano: un concerto mondiale

Il fine settimana si preannuncia denso di eventi culturali. A Macerata è in programma Musicultura, ma per gli appassionati di musica classica ci sarà una occasione speciale, quella di seguire Cantar Lontano dal 22 al 26 Giugno 2006. Cantar Lontano è una prestigiosa rassegna musicale nata ad Ancona nel 1999 e volta alla riscoperta di luoghi e spazi capaci di amplificare la bellezza della musica. Direttore artistico della manifestazione è Marco Mencoboni, clavicembalista, organista, figura autorevole nel campo della musica antica. Marco ha origini maceratesi e di lui e della sua passione per la musica ha scritto: Da bambino le mie mani erano già grandi e si muovevano velocemente sulla tastiera. All'esame di ammissione in conservatorio mi offrirono solo la possibilità ad entrare nella classe di organo, io volevo diventare pianista. La bellezza della musica antica entrò nella mia vita a 14 anni. Marco Mencoboni, ha vinto numerosi premi e riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Oltre ad essere direttore artistico del festival Cantar lontano, ha diretto il festival Organo in Concerto nella città di Civitanova Marche e ha partecipato ad altri eventi culturali in provincia.

Tra i luoghi particolarmente suggestivi e ricchi di cultura e di spiritualità in cui si terranno i concerti in programma della manifestazione 2006, vi saranno la stupenda Santa Maria di Portonovo, la Basilica di Loreto, ma anche un spazi nuovo come la Chiesa di San Domenico di Ancona e la piccola Chiesa Templare di Sant’ Ansovino, sperduta tra i boschi. Come già lo scorso anno il Festival si chiuderà in un “auditorium” naturale che ha un volume pari a quello di una grande cattedrale come la Grotta Grande del Vento all’interno delle Grotte di Frasassi. Il Cantar Lontano Festival, come sostiene il Touring Club Italiano nella sua ‘Guida alla musica in Italia’, è una delle pochissime manifestazioni culturali marchigiane di respiro internazionale. Il programma del festival si presenta con una importante novità: il gioco del cantar lontano, che avrà come obiettivo far vivere agli ascoltatori una emozione unica, quella di essere protagonisti della manifestazione. Dalla fervida creatività di Marco Mencoboni è nata l'idea di produrre quattro tipi di CD allo scopo di coinvolgere migliaia di persone in un brillante gioco di società.. Basterà scegliere la traccia all’evento di cui si è curiosi e fare play sul lettore per avere direttamente dalla voce del direttore artistico informazioni in anteprima sui luoghi, le musiche, gli artisti coinvolti nella manifestazione ed ascoltare un estratto sonoro. Giovanna Piccioni, clavicembalista anconetana e autrice di Da capo al fine, ha collaborato alla realizzazione delle 13 tracce audio che compongono il cd.
I CD possono essere impiegati -come afferma lo stesso compositore-come quattro sottobicchieri. I quattro CD nascono quindi per essere messi a tavola, ma sfruttando la caratteristica di poter contenere musica, saranno dei sottobicchieri parlanti se qualcuno li metterà all’interno di un lettore di cd.

Sul blog Da capo al fine è ospitata una intervista in podcasting e si può ascoltare dalla voce dello stesso direttore, la presentazione del festival e il suo lavoro di ricerca volto a riportare alla luce la musica di compositori marchigiani e non, del sedicesimo e diciassettesimo secolo. Marco già da tempo, molto attento alle nuove tecnologie ha aperto un blog e i suoi concerti si possono ascoltare in podcasting. Si inserisce in questa attenzione per i nuovi mezzi di comunicazione, anche la novità del'edizione 2006. Il Festival Cantar Lontano entra infatti nella storia di Internet perchè il concerto di musica classica in programma nella chiesa di San Domenico di Ancona, sarà trasmesso in diretta streaming mondiale attraverso la rete. Sabato prossimo 24 giugno sarà sufficiente fare clic sul sito a partire dalle ore 20.45 per assistere al concerto in diretta, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi.

Nelle immagini il compositore Marco Mencoboni e i CD-sottobicchieri prodotti in circa 8000 esemplari. Fonte immagini.Cantarlontano

by giovi

martedì 20 giugno 2006

Roberto Blarasin ci racconta l'ipnosi

L'argomento ipnosi ha suscitato interesse nel forum e per questo abbiamo chiesto al nostro psicologo Roberto Blarasin di approfondire la materia per Cronache Maceratesi. A lui la parola. Buona lettura!

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Sono molto contento di poter scrivere su CM. Ringrazio Matteo per l’invito e le ragazze e i ragazzi di Secondopiero.com per l’interesse dimostrato nei confronti dell’ipnosi.
In attesa della dimostrazione pratica e dei resoconti personali di alcuni inviati di Secondopiero, credo che sia doveroso iniziare ad affrontare l’argomento da un punto di vista teorico. Ho selezionato due punti fondamentali, indispensabili per inquadrare l’ipnosi nel modo giusto. Dopo la spiegazione teorica troverete un accenno a due giovani personaggi maceratesi che hanno già sperimentato i benefici dell’ipnosi.

La concezione naturalistica
Il primo punto riguarda la rivalutazione naturalistica della tran­ce, precedentemente considerata condizione artificiale o stato alterato di coscienza. La trance rappresenta una condi­zione natura­le della vita quotidiana (common everyday trance) che si riproduce frequentemente tutti i giorni come fenomeno fisiologico al servizio dell’io. Alcuni esempi comuni di stati dissociativi di tipo ipnotico sono: a) guidare seguendo una strada conosciuta e giungere a destinazione senza la minima consapevolezza di aver prestato attenzione al percorso appena fatto; b) essere pienamente assorbiti dalla trama di un film, sperimentando emozioni concordi con le immagini, avendo dimenticato per un periodo più o meno lungo di essere seduti sulle poltrone di un cinema, accompagnati da un compagno o un amico, circondati da altre persone; c) leggere distrattamente un libro, giungere alla fine di una pagina o di un paragrafo e non avere la minima traccia del contenuto appena letto.
A tal proposito Milton Erickson, il più grande ipnotista del secolo scorso e il padre dell’ipnosi moderna, indicava come non necessari, per l’identificazione dello stato di trance, i segni di rilassamento fisico e mentale, il rallentamento nelle risposte o i fenomeni che caratterizzano la profondità della tran­ce; attribuiva invece valore a “la perdita di orientamento nei confronti della realtà esterna e lo stabilirsi di un nuovo orientamento nei confronti di una realtà concet­tuale astratta”.

Concezione relazionale della trance
Il secondo punto, conseguente al primo, è relativo alla trance ipnotica come fenomeno relazionale. L’induzione ipnotica – il processo mediante il quale l’ipnotista evoca in una persona lo stato ipnotico – è un’esperienza diadica, frutto di una interazione reciproca tra ipnotista e soggetto, e non un fenomeno eterodiretto, legato a particolari tecniche o poteri dell’ipnotista.
Questa ipotesi interattiva trova conferma nei correlati neurofisiologici dell’ipnosi analizzati da Eva Bányai (1989), la quale ha rilevato una stretta corrispondenza tra il tracciato EEG (Elettroencefalogramma) e EMG (Elettromiogramma) dell’ipnotista e del soggetto che sviluppano la relazione di trance. Ciò significa che le due persone si sintonizzano (tuning in) ed entrano in una maggiore risonanza emotiva.
L’esclusività della relazione ipnotica viene indicata con un termine specifico: rapport. Il rapport è definito da Erickson come “lo stato in cui la concen­tra­zio­ne e la consapevo­lezza del soggetto sono dirette unicamente sull’ipnotista e su quanto l’ipnotista desi­dera inserire nella situazione di trance, con l’effetto di dissociare il soggetto stesso da ogni altra cosa”. Questa definizione può far pensare ad un soggetto ipnotizzato succube dell’ipnotista; in realtà a) lo stato di concentrazione sulla voce dell’ipnotista è frutto di fiducia e collaborazione, b) la persona in ipnosi è sempre cosciente e sempre padrona del proprio linguaggio e delle proprie azioni.

Per quanto riguarda i due giovani personaggi maceratesi che ormai ben conoscono l’ipnosi, il primo di cui vorrei parlare è Carlo Marchionni, di cui Matteo ha scritto proprio oggi. Come accenno nella prima e unica pagina di un blog che io e Carlo abbiamo aperto come testimonianza di un percorso sperimentale condotto insieme (http://ericksong.blogspot.com/), l’improvvisazione musicale e l’ipnosi sono due discipline che possono dialogare e trovare reciproco giovamento. Io e Carlo abbiamo trascorso molto tempo a studiare i fenomeni di trance spontanea che si producono nel musicista impegnato in una performance di improvvisazione e abbiamo cercato di utilizzarli e indirizzarli attraverso la pratica dell’autoipnosi (ottenendo dei buoni risultati).
Il secondo giovane e “ipnotico” personaggio maceratese (non in ordine di importanza) è Matteo Mercuri, giovane campione di Tiro a volo (di cui Mat ha scritto sul Carlino: http://svegli.blogspot.com/2006/04/ipnosi-e-sport-tiro-volo-matteo.html ) che usa l’ipnosi per evocare e mantenere uno stato di concentrazione ottimale in pedana, durante le gare di Compak Sporting. L’ipnosi è una disciplina entusiasmante e sorprendente, che offre la possibilità non solo di curare disturbi mentali e psicosomatici, ma anche di sfruttare al meglio alcuni nostri talenti personali.

by Matteo Zallocco

lunedì 19 giugno 2006

Kickboxing e jazz maceratese

Giovani maceratesi alla ribalta

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Eleonora Ciarlantini

La scorsa settimana, all’Eur di Roma, la Kick Boxing Macerata ha conquistato il titolo tricolore femminile e maschile. Eleonora Ciarlantini, iscritta alla più frequentata comunità maceratse online, per il secondo anno consecutivo si è laureata campionessa italiana nella categoria 50 kg. La fascia tricolore maschile è invece andata a Shala Alban, 24anni, nato in Kosovo,ma cresciuto e residente a Macerata. Grande soddisfazione per l’allenatore Mirko Montecchiari e tutto il Kick Boxing Macerata.


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Carlo Marchionni

Amico del nostro psicologo Roberto e di altri componenti del sito, Carlo si era recentemente esibito con il re del jazz Lee Konitz. E ora altri giorni pieni di appuntamenti importanti per il giovane batterista maceratese che domenica ha suonato all’"Auditorium Parco della Musica” di Roma, uno dei luoghi più importanti a livello internazionale.
Marchionni ha suonato jazz con gli stessi musicisti con cui si era recentemente esibito insieme al grande Lee Konitz, Simone Maggio al pianoforte e Federica Michisanti al contrabbasso. Domani Carlo si esibirà a Parigi assieme al trio di Simone La Maida. Il 23, 24, 25 giugno tornerà a Macerata invitato dagli organizzatori del “Premio Nazionale Massimo Urbani” a suonare in occasione di Musicultura. Marchionni suonerà con dei giovani talenti italiani che hanno partecipato alle precedenti edizioni del premio. Complimenti anche a lui.
www.carlomarchionni.com per saperne di più.

Segnalateci i giovani maceratesi che si stanno mettendo in luce...
Ogni settimana parleremo di due di loro su Cronache Maceratesi.


by Matteo Zallocco

domenica 18 giugno 2006

Musicultura Festival

Dal prossimo fine settimana lo Sferisterio torna a splendere e ad illuminare Macerata. E ad inaugurare la stagione - prima della lirica e dei vari concerti - sarà Musicutlura Festival. Intanto mercoledì (ore 22) in piazza Cesare Battisti si terrà lo spettacolo di presentazione degli otto finalisti (Giuseppe Anastasi, Antiquasaxa, Davide De Gregorio, Fabryka, Marco Fontana, Gianluca Massironi, Oz, Beppe Stanco). Presentano: Gianmaurizio Foderaro e Carlotta Tedeschi, conduttori Radio 1 Rai

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Il programma degli ospiti confermati per la XVII edizione del Musicultura Festival, la seconda nella splendida cornice dello Sferisterio. Come ormai di tradizione, è possibile qualche sorpresa dell'ultimo minuto.

VENERDI 23 GIUGNO Prima Finale: Antiquasaxa, Marco Fontana, Fabryka, Gianluca Massaroni Ospiti: Claudio Baglioni, Funk Off, Amedeo Minghi Ron con Simona Bencini e Nair, Clem Sacco, Daniele Silvestri, Charlie Wood.[/b]

SABATO 24 GIUGNO Seconda Finale: Giuseppe Anastasi, Davide De Gregorio, Oz, Beppe Stanco Ospiti: Carmen Consoli e i Lautari, Simone Cristicchi, Roberto Kunstler e Margherita Buy, Fiorella Mannoia, Pietra Montecorvino, Nada

DOMENICA 25 GIUGNO Finalissima (vi accedono i due vincitori più votati di ciascuna delle due precedenti serate) Ospiti: Lucio Dalla con i Nu-Ork Quintet, Mondine di Novi di Modena, Mongolian State Morin Khuur Ensemble, Quintorigo, Ennio Rega e Flavio Bucci, Mario Venuti e Niccolò Fabi.

Tanti anche gli appuntamenti pomeridiani a corollario dello spettacolo serale: reading poetici, incontri con gli autori, performance artistiche e musicali, che si inseguiranno e si passeranno il testimone in una staffetta di Parola, Musica e Voce per il centro di Macerata. Da quest'anno Musicultura Festival, oltre agli speciali su Rai Due e alle differite su Rai Sat, sarà trasmesso in tutto il mondo grazie a Rai International.

Il tutto sotto la sapiente direzione artistica di Piero Cesanelli che, qualche giorno fa, venuto in redazione, ha ammesso: "Con l'approdo allo Sferisterio Musicultura ha fatto un grande salto di qualità. Del resto fino a due anni fa lo spettacolo si teneva in una Bocciofila". Un boccone amaro (quello del trasferimento) che Recanati non ha ancora mandato giù.

by Matteo Zallocco

giovedì 15 giugno 2006

Le televisioni di tutto il mondo scoprono secondopiero.com

Cosa sta guardando Mariana? Sportello Italia... la puntata del 14 giugno 2006, non lo avete ancora visto?. Il "curatore tecnico" (ma non è un po' riduttivo? ) di secondopiero.com sembra nato per stare davanti alle telecamere. Il nostro Franz, alias Francesco Cittadini da Sambucheto (ora non facciamo gli snob e diciamo Recanati...) ha spiegato la storia del sito, come è cambiato nel tempo e cosa rappresenta oggi a distanza di quasi due anni per tutti gli utenti maceratesi e non. Vicino alla bellissima e simpaticissima conduttrice Francesca Alderisi (non ci crediamo che non sapeva dov'era nato Leopardi...) il direttore ha fatto un gran bel figurone e l'ha fatto fare a tutto il sito davanti a ben 30 milioni di spettatori. E' andata in onda ieri - a distanza di quasi un mese dalla registrazione - la puntata di Sportello Italia che ha visto come protagonista il nostro sito. Questo grazie a Mariana e Paula che in occasione del loro primo anniversario online hanno voluto segnalare il sito alla redazione di Rai International, che si è incuriosita e ha deciso di dare spazio alla più frequentata comunità maceratese online. Accompagnato agli studi di Saxa Rubra da Andrea, Francesco ha avuto anche il merito di portare il nome di Macerata in giro per tutto il mondo. Aspettando altri nuovi utenti dall'estero (intanto sono appena arrivate email dal Venezuela e dalla Thaillandia) invitiamo anche Francesca (Cronache Maceratesi non poteva non parlare di questo evento) a lasciare un commento sulla nostra community. Per noi sarebbe un grando onore. Ovviamente in attesa di www.secondofrancesca.com. Perché le ragazze hanno bisogno di un leader per contrastare Piero... Matteo e Giovi

Ed ecco alcune immagini della trasmissione del 14 giugno 2006.

Grazie Rai International, Grazie Sportello Italia!

by Matteo Zallocco

martedì 13 giugno 2006

Rimani, una storia che non ti fa andar via

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Ho letto questo libro un po' per caso qualche mese fa e poi ho avuto il piacere di conoscere l'autrice. Silvia Roganti, 24 anni, di Casette Verdini di Pollenza, ha scritto un romanzo brillante con storie di ragazzi di provincia alle prese con le prime sfide della vita. Storie di amore, amicizia e anche rapporti familiari scritti con grande passione ed efficacia. A me il libro ha catturato e leggerlo è stato davvero un piacere. Anche per questo quando oggi Silvia mi ha detto che il romanzo ha avuto un successone ed è già arrivato alla terza ristampa non mi sono sorpreso. Complimenti!
Sempre più persone stanno conoscendo Borgodoro...
"Rimani" di Silvia Roganti, Aletti Editore, Collana "Gli Emersi".

by Matteo Zallocco

domenica 11 giugno 2006

Macerata-Loreto, un fiume di pellegrini

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Il motto è «Chi si ferma è perduto». A ricordarlo spesso e volentieri è don Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano e fondatore della manifestazione. C’è lui in testa alle decine di migliaia di fedeli che hanno preso parte al 28esimo pellegrinaggio Macerata-Loreto. Sono partiti alle 22.30 di sabato dall’Helvia Recina cantando e pregando. Hanno marciato, in una notte non certo calda e a tratti piovosa, e dopo otto ore di cammino sono arrivati al Santuario di Loreto con lo stesso entusiasmo iniziale. La pioggia ha reso più difficoltosa la marcia ma non ha rovinato la festa. Sulle note di «Camminerò, camminerò nella tua strada Signor...» e di altri canti, tanti giovani e meno giovani arrivati da tutta Europa hanno vissuto in allegria una nottata dal sapore magico. Lungo le strade tanta gente a guardare il popolo di camminatori. Uno striscione a Valle Cascia di Montecassiano recita «Non vi preoccupate, Maria cammina con voi», poi una croce illuminata a Sant’Egidio e l’eucarestia davanti la chiesa di Sambucheto. Tra i tanti interventi durante il tragitto quello del presidente della Provincia Giulio Silenzi: «L’anno scorso ho partecipato per la prima volta al pellegrinaggio e ho vissuto una nottata indimenticabile e per questo ho consigliato a tanta gente di vivere questa esperienza. Personalmente d’ora in poi cercherò di parteciparvi tutti gli anni. L’anno scorso di questi tempi eravamo in emergenza per la chiusura del ponte di Villa Potenza. Non sapevamo come fare, ma dopo il Pellegrinaggio sono arrivate le idee per risolvere il problema». In cammino verso Loreto c’è anche Savino Pezzotta e a San Firmano si aggrega don Oreste Benzi. Nella frazione di Recanati non possa inosservata a bordo strada un’altra croce illuminata con alcuni membri di una Confraterniata locale incappucciati e poi la gente del posto che distribuisce decine di migliaia di fiaccole ai fedeli. A questo punto un lunghissimo fiume di luce si avvia verso Chiarino, con i primi difficoltosi sali e scendi. Quindi gli spettacolari fuochi pirotecnici durati una mezzora abbondante entusiasmano i pellegrini e fanno brillare ancor di più la notte. Davanti al corteo 40 fedeli in carrozzina, con tre assistenti per ognuno e il prezioso aiuto dell’Unitalsi con il pullman-infermeria. A Chiarino vengono offerte merendine e a Costa Bianca il caffè. Qui ad attendere il corteo ci sono i sindaci di Loreto, Montecassiano, Montelupone, Recanati e Porto Recanati. All’ingresso di Loreto alcuni militari dell’Aeronautica si portano alla testa del pellegrinaggio reggendo la statua della Virgo Lauretana. Fino a quel momento a guidare i pellegrini era stata la Fiaccola della Pace, accesa mercoledì scorso in piazza San Pietro da Papa Benedetto XVI.

La Fiaccola era stata portata da una dozzina di tedofori da Roma a Macerata, dove era giunta sabato sera accolta davanti agli oltre 25mila dell’Helvia Recina dal cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, che — insieme a numerosi vescovi e sacerdoti delle Marche — ha celebrato la messa. In precedenza i pellegrini avevano ascoltato le testimonianze di Magdi Alla, vice direttore del Corriere della Sera, che ha lanciato un appello per la fratellanza tra popoli di diversa fede. Ricordando come il Corano dedichi un intero capitolo alla Madonna, Magdi Allam ha detto: «Facciamo del culto di Maria un momento unificante tra cattolici e musulmani». Tra i messaggi più significati il video di Ulderico Lambertucci che sta raggiungendo a piedi la tomba di Padre Matteo Ricci, in Cina, e quelli dal vivo del portiere dell’Ascoli Nando Coppola appena passato dall’Ascoli al Milan e del coach della Lube Fefè De Giorgi, accompagnato dai dirigenti Fabio Giulianelli, Stefano Recine e Simona Sileoni. Particolarmente toccanti le parole della madre di un carabiniere impegnato a Nassiriya e quello di Barbara Bordi, la madre di sei bambini, che qualche settimana fa ha perduto il marito, il missionario laico Andrea Pianesi, colpito dalla malaria in Camerun. La donna ha raccontato di come il marito Andrea, poche ore prima di morire, avesse scritto alla madre che comunque fossero andate le cose Dio sarebbe rimasto fedele. «E’ questa — ha concluso — l’eredità che ci ha lasciato a me e ai nostri bambini: Dio non si sbaglia, ed è un padre buono». Testimonianze che hanno dato corpo al tema del Pellegrinaggio di quest’anno: «Vagliate tutto e trattenete ciò che vale». Un fiume di decine di migliaia di persone è poi partito dall’Helvia Recina per arrivare — dopo otto ore di cammino — alla Santa Casa di Loreto.

by Matteo Zallocco

sabato 10 giugno 2006

A spasso per Pieve Torina

Daniele: Ciao Giovi, ti va di fare di nuovo un giro con me? Ancora piccoli paesi. Lo sai che il mio obiettivo principale è quello di far conoscere soprattutto i paesi come Massaprofoglio e molti altri che spesso godono ahimè di ben poca considerazione da parte delle autorità competenti.
Giovi: Certo, siamo già stati a Caldarola, Visso, Muccia, Cessapalombo.Dove si va stavolta?
Daniele: Ti porterò a
Pieve Torina, ci sei mai stata? vedrai, ti piacerà.
Giovi: Ok, partiamo, cosa mi farai vedere? Raccontami qualcosa.

Daniele: Ciao Giovi. Siamo già stati a Caldarola, Visso, Muccia, Cessapalombo. Stavolta ti porto a Pieve Torina che si trova al centro di un comprensorio caratterizzato da un paesaggio molto bello tra pascoli, boschi e campi coltivati. E' un territorio che fu percorso dai popoli proto italici, che si spostavano dalle valli umbre alle piane adriatiche, dai pastori nomadi, dagli Etruschi e dai Romani, inseguiti da Annibale dopo la battaglia del Trasimeno, dai Longobardi di Spoleto e dai monaci Benedettini, dai Francescani e dai pellegrini d'ogni epoca, in cammino per Loreto e Assisi. Fino al 1587 appartenne alla Diocesi di Spoleto, quindi fu legata a Camerino per poi entrare, come gli altri comuni della zona, a far parte del regno d'Italia.

Giovi: Andiamo, dai! Da dove cominciamo?

Daniele: Di certo ti porterò al Santuario di Sant'Angelo in Prefoglio, costruito nel 1148. La chiesetta fu costruita all'imbocco della grotta nella quale, secondo la tradizione, sostarono S.Pietro e S.Paolo. Poi visiteremo il Santuario di Santa Maria in Caspriano di Casavecchia costruito nel 1350. Ti porterò anche al Museo della Nostra Terra, sono certo che ti piacerà. E' un museo che ricostruisce la vita e il lavoro dell'alta collina e montagna maceratese. Si trova all'interno del quattrocentesco convento di S. Agostino. Troveremo oltre cinquemila oggetti ed attrezzi esposti in ambienti ricreati della casa colonica e delle botteghe artigiane ( granaio, cantina, camera, scuola,sala della tessitura e della pastorizia , laboratori del bottaio, calzolaio, facocchino...).E' una raccolta unica, qui trovi delle immagini e il catalogo.

Il Mulino del Fiume è la sede distaccata del Museo, un edificio settecentesco con laghetto, chiusa a cascatelle, ancora funzionante nei suoi meccanismi a palmenti originari, una testimonianza dell'antica lavorazione dei farinacei. Poi se vuoi potremo visitare anche la raccolta archeologica del «Museo della Nostra Terra», e la Pinacoteca, che ne dici?

Giovi: Certo, non sono ancora stanca.

Daniele: La Pinacoteca è all'interno della Chiesa di San Giovanni, adibita a questo uso fin dal 1985, quando l'edificio, non più ufficiato da moltissimo tempo, venne riutilizzato dopo anni ed anni di abbandono ed incuria. Le prime notizie della Chiesa risalgono al 1603 quando era annessa alla Basilica Lateranense e possedeva due altari; nel 1724 vi veniva celebrata la festa di San Giovanni con rito solenne; nel 1821 fu adibita a cimitero comunale; 10 anni dopo il portale venne chiuso e spostato sul lato sud per la variazione dell'asse viario. La Chiesa ha una facciata in pietra locale. Tra le numerose opere che costituiscono la Pinacoteca ci sono sono alcune pale d'altare provenienti dalle Chiese distrutte di Pomarolo e di San Teodora; una Madonna col Bambino, Angeli e Santi di Girolamo Andrea De Magistris, pittori di cui abbiamo già parlato. Per chi fosse appassionato di storia dell'arte, si può ammirare un ciclo d'affreschi della seconda metà del trecento, staccati dalla Pieve di Santa Maria Assunta, sono il vanto di questa Pinacoteca.

Giovi: Grazie Daniele, abbiamo fatto un bel giro, alla prossima!

Fonti immagini: Musei dei Sibillini, Giacomolisia.it

by giovi

domenica 4 giugno 2006

L'angolo della Giovi compie un anno

E' passato già un anno,trecentosessantacinque giorni!. Oggi l’angolo della Giovi compie un traguardo importante. Ed ecco un regalo per voi, un collage con le immagini della maggior parte dei miei posts e i links per raggiungerli, una occasione per tornare indietro e rileggere se volete. Se non li avete mai letti, non trovate scuse, ecco l’archivio. Buona lettura!

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by giovi

giovedì 1 giugno 2006

Umeboshi da San Ginesio: è la globalizzazione, baby!

Cosa sono le Umeboshi, le alghe Nori e gli altri prodotti nelle foto? sono solo alcuni ingredienti molto usati nella cucina giapponese. Sabato scorso a casa mia, per me e altri amici, ha cucinato Isako, una dolcissima ragazza giapponese che ho conosciuto un po' di tempo fa. Isako svolge attività didattica presso alcune scuole di Ancona. E' l'occasione per molti giovani per familiarizzare con la cultura giapponese, con corsi di lingua e varie tecniche pittoriche. Isako si è portata tutti gli ingredienti che le servivano e per la prima volta ho visto l'impiego di diversi alimenti che si usano non solo nella cucina orientale ma anche nell'alimentazione macrobiotica. La sorpresa è stata nel vedere che alcuni di questi ingredienti sono importati dal Giappone in Italia ed è una azienda maceratese che si occupa del loro confezionamento e distribuzione. Il marchio è La Salvia Srl e si trova nella località Pian di Pieca di San Ginesio(MC).

E' la globalizzazione, baby! Primo incontro per me con l' Umeboshi (梅干, "pickled ume"), un tipo di prugna che viene usata per diversi piatti. Isako mi ha spiegato che gli studenti le portano a scuola nel loro lunchbox. Il piatto si chiama Bentō (弁当, べんとう) sono polpette di riso, con dentro un pezzetto della prugna appunto. Le Umeboshi crescono nelle regioni settentrionali e fredde del Giappone e sono conservate in salamoia. Vengono fatte fermentare con sale marino, enzimi e batteri particolari per un anno o più. Il loro colore rosato è dovuto alla presenza di una erba che si chiama shiso. Questo alimento è considerato nella medicina macrobiotica un vero toccasana, una sola prugna è sufficiente ad allontanare -dicono- i disturbi di stomaco, la nausea, il mal d'aria o ad aiutare il corpo a disintossicarsi dagli effetti del cibo indigesto. L'umeboshi in cucina è usata in sostituzione del sale, del miso o della salsa di soia tamari. Infatti queste prugne hanno un sapore piccante e aspro. Me ne sono accorta solo dopo averne ingoiata una intera! è salatissima!

Non solo umeboshi, da San Ginesio arrivavano anche altri ingredienti che Isako ha usato in cucina: il riso, l'agro di riso e le alghe Nori. L'agro di riso è una specie di aceto disponibile nelle varianti bianca, rossa e nera. I giapponesi lo usano come condimento, ha un sapore più delicato rispetto a quello che usiamo noi italiani. Alcuni tipi di aceto di riso sono zuccherati. Non è mancato il tofu, il cosiddetto formaggio di soia che viene prodotto cagliando il latte di soia con il caglio giapponese nigari. Il tofu si presenta sotto forma di panetti più o meno compatti di colore bianco crema e Isako li ha fritti in padella. Isako si era portata anche la salsa di soia che è usata anche nella cucina macrobiotica, può essere aggiunta all'acqua dove cuociono gli spaghetti di soia o le verdure, è indispensabile anche nella cottura di molte alghe. E veniamo proprio alle alghe Nori che abbiamo usato per preparare il susci. Le alghe giapponesi vengono considerate molto utili nell'alimentazione, sono ricche non solo di proteine, ma anche di sali minerali, oligoelementi e vitamine. Il suschi che ho imparato a fare con le Alghe Nori, conteneva anche cetrioli, carote e riso lessato. Un'altra versione prevedeva alghe, riso e salmone affumicato. Indispensabile una stuoina come quella della foto per arrotolare bene il tutto.Belli vero?:-)

Ecco il menu' completo, altri piatti a base di riso sono stati: makizushi, chirashzushi e chonomtaki. Isako si fermerà nelle Marche fino a Settembre, si accettano ordinazioni per pranzi giapponesi. :-)

by giovi