mercoledì 25 febbraio 2009

Sport drinks tra i banchi di scuola

All’Università di Camerino presso la Facoltà di Farmacia, c'è il Corso di Scienze e Tecnologie del Fitness e dei prodotti della Salute, l’ho scoperto ieri. Nel piano di studi materie riguardanti la biochimica e la fisiologia umana, si trattano anche gli integratori e loro ruolo. Tra i docenti a contratto c’è il Dott. Nicola Sponsiello, uno dei rappresentanti del Gatorade Sports Science Institute, il laboratorio della Gatorade che studia l'idratazione e l'alimentazione sportiva. Gatorade è un prodotto che non è più solo usato da chi fa attività fisica e ha bisogno di reintegrare i sali minerali perduti con l’attività fisica. Troviamo le confezioni ovunque, al bar, nei distributori automatici e al supermercato. Acqua, sali, coloranti e aromi.

Nel web surfing alla ricerca di progetti di educazione alimentare rivolti ai giovani mi sono imbattuta proprio nella iniziativa della Gatorade che ha prodotto un kit didattico per i ragazzi e una guida per le insegnanti su “Il bello dello sport – bere, mangiar sano e stare in forma” con giochi, vignette e quiz. Alla stesura dell’opuscolo edito da Giunti Editore, e in cui si spiega l’importanza dell’attività fisica in età giovanile e il valore di una corretta alimentazione e idratazione legate allo sport, ha partecipato il prof. Sponsiello. Trovate qui alcune pagine.

Non è la prima volta che vedo un multinazionale stampare opuscoli didattici ed entrare nelle scuole per stabilire un contatto con giovani e famiglie. Una strategia assai frequente per far conoscere i propri prodotti. D’altra parte dietro Gatorade c’è un nome che non ha bisogno di presentazioni: PepsiCo. Di solito non manca anche un testimonial, magari un personaggio sportivo, di solito un calciatore. Sport, calcio e business vanno così d'accordo. E anche stavolta è proprio così, la Gatorade per la campagna divulgativa ha scelto Cannavaro.

Quale prodotto nuovo della Gatorade è rivolto ai più giovani? Cosa è stato presentato di recente? Eccolo! Proprio un integratore per i bambini. Si chiama Gatorade Young Stars: sodio, potassio, magnesio, cloruro e carboidrati con aggiunta di calcio.

Gatorade version: lo chiedono le mamme e noi lo abbiamo messo a punto. Gatorade Young Stars è definito -leggo nelle pagine web dell’azienda- il primo sport drink pensato e sviluppato per i ragazzi dagli 8 ai 12 anni: la fascia di età più attiva della popolazione, ma che sempre più spesso va incontro a problemi di sovrappeso dovuti ad un’alimentazione poco equilibrata e alla mancanza di attività fisica.

Giovi version: Mi sa che avevo proprio ragione, la Gatorade aveva un nuovo prodotto e doveva farlo conoscere. La scuola è l'ambiente più usato perchè permette di avvicinare famiglie e bambini. Serve un testimonial di successo. Insomma la mia idea sulla reale utilità di certi prodotti non è cambiata. Servono certi integratori? Sono indispensabili come vogliono farci credere? Passo la parola a Michelangelo Giampietro, un esperto del settore.

by giovi

venerdì 20 febbraio 2009

Alla BIT 2009

Vi presento lo stand della regione Marche alla BIT in corso a Milano.
E' venuta a farci visita la Michela Brambilla... Live blogging nelle prossime ore.

-Il Sottosegretario al Turismo, Michela Brambilla attraversa il tunnel che domani permetterà a 250 coppie di aggiudicarsi una vacanza nelle Marche. Con lei Vittoriano Solazzi.



-Al termine della cerimonia di inaugurazione della 29a BIT, La Brambilla intenta in uno spuntino a base di prodotti marchigiani nello stand della Regione Marche.

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- Ieri sera hanno proiettato il video "Infinite Marche", spero di trovarne una versione da inserire qui.

-Anche alla BIT 2009, in azione "Quei gran figli di...Cuochi di marca", la nuova generazione di ristoratori marchigiani.
Fonte

by giovi

giovedì 19 febbraio 2009

Do you BIT? Brand Marche, bandiere e tipicità maceratesi in mostra



L'edizione 2007 della Borsa Internazionale del turismo ce la ricorderemo come l'edizione in cui Rutelli presentò il sito Italia.it. Poi sappiamo com'è andata. E si ricomincia, l'edizione 2009 partirà oggi 19 febbraio a Rho (Mi). Vetrina per addetti ai lavori, convegni,incontri e occasioni per parlare di viaggi 2.0. Le Marche saranno presenti con uno stand ampio trecento metri quadrati, sarà a forma di tre "scatole -regalo" impacchettate da una carta raffigurante le più belle e suggestive immagini delle Marche del mare, delle colline e della montagna, dei teatri e dei borghi. Il brand Marche si presenterà così agli addetti ai lavori nei padiglioni del quartiere fieristico Rho La sorpresa? La possibilità di vincere una vacanza nella nostra regione e saranno 250 coppie che potranno soggiornare gratuitamente in diverse località. Testimonial dell'iniziativa saranno i ''turisti per caso": Syusy Blady e Patrizio Roversi. Tutti i visitatori della Bit il 21 febbraio potranno partecipare infatti al concorso: ''Vieni e vinci una vacanza da sogno nelle Marche''. Se alla fine di un percorso stabilito, si accenderanno delle spie luminose, il visitatore avrà diritto alla vacanza.

La promozione del territorio maceratese sarà ospitata nello stand marchigiano. Spazio quindi allo Sferisterio che presenterà la stagione lirica 2009.
Ovviamente non mancheranno i prodotti tipici presentati ai giornalisti del settore. Domenica 22 febbraio alle ore 11.00 l’Associazione “Tipico Maceratese”, di cui non ho trovato nessuna notizia in rete, presenterà i “Weekend golosi”.

Alla Bit 2009, anche le tipicità dei 16 comuni marchigiani che hanno ricevuto la Bandiera Arancione. Quali sono? Un aiutino?

Fonti: Marche.travelnostop.com; Unonotizie.it

by giovi

martedì 17 febbraio 2009

I maceratesi ai tempi di Facebook


Battaglia dei cuscini a Macerata, evento nato su FacebooK-18 dicembre 2008

Ci vediamo su Facebook!
Mi ha salutato così recentemente un politico marchigiano, e infatti siamo amici su Facebook. Amicizia? Un contatto, quello sì.

E’ andata che un giorno ho accettato l’invito a iscrivermi, curiosità innanzitutto, poi giorno dopo giorno, conoscendolo meglio, mi sono resa conto che per me era dispersivo. E così non frequento regolarmente il social network, ne riconosco alcuni vantaggi ma ho deciso di fare un uso molto sobrio del mio account. Nato per aiutare a mantenere e condividere i contatti con le persone della tua vita, come scritto in home page, non è più solo quello. Ed è un successo, vi si iscrivono decine di migliaia di persone ogni giorno.
Serio e faceto convivono allegramente su Facebook, basta vedere i gruppi che nascono, dai frivoli ai banali, gli impegnati, quelli demenziali. Alcuni gruppi hanno suscitato reazioni politiche, si è parlato anche della possibilità di censura. Oltre ai gruppi ci sono le aggregazioni di fan di qualsiasi cosa: e anche qui serietà e impegno si intrecciano. Si creano e si alimentano anche tante “cause” che è diventato impossibile distinguere quelle serie da quelle goliardiche.

Da cosa deriva il successo di Facebook? Anche chi non competenze informatiche può inserire foto, video, contenuti. Certo si può farlo anche su un blog, ma su Facebook puoi commentare i fatti degli altri e gli altri possono commentare il materiale che decidi di inserire... Cosa fanno in questo momento i tuoi amici? Si può creare un album di foto, aumentare la cerchia di amicizie.

Anche i marchigiani hanno scoperto Facebook… Diamo uno sguardo ai gruppi maceratesi?
Io sono di Macerata conta 451 iscritti.
All’interrogativo Quanti siete della provincia di Macerata? 851 iscritti hanno già risposto. Chi sarà quel burlone che ha fondato il gruppo I maceratesi devono ancora imparare a parlare italiano!!! Lo sport è rappresentato da Forza Rata. E Forza ABM!!!!! 2 sono gli E.M.U. (Economisti Maceratesi Uniti). C’è anche il gruppo di Cronache Maceratesi.
Alcuni gruppi sono pro o contro personaggi politici 68 dicono No Silenzi alla provincia.
83 seguono il gruppo Nessun sindaco sceriffo a Macerata. Non mancano i gruppi con riferimenti enogastronomici.

Ma il motivo per cui ho iniziato questo post, era diverso. Come altri che hanno un account, ho notato che Facebook ha recentemente variato leggermente i suoi Terms of service (TOS). A fronte del divertimento di usare la sua piattaforma, organizzare eventi e incontri, Facebook d'ora in poi si appropria dei contenuti degli utenti. E ne può fare ciò che vuole. Per sempre. Anche quando le persone volessero rimuoverli. La voce è rimbalzata da una parte all’altra della blogosfera. La nuova versione dice semplicemente che: tutto ciò che tu caricherai sui suoi server sarà da Facebook vita natural durante. Praticamente dal TOS sono stati eliminate queste righe:

"You may remove your User Content from the Site at any time. If you choose to remove your User Content, the license granted above will automatically expire, however you acknowledge that the Company may retain archived copies of your User Content".

Mentre restano queste:

"You hereby grant Facebook an irrevocable, perpetual, non-exclusive, transferable, fully paid, worldwide license (with the right to sublicense) to (a) use, copy, publish, stream, store, retain, publicly perform or display, transmit, scan, reformat, modify, edit, frame, translate, excerpt, adapt, create derivative works and distribute (through multiple tiers), any User Content you (i) Post on or in connection with the Facebook Service or the promotion thereof subject only to your privacy settings or (ii) enable a user to Post, including by offering a Share Link on your website and (b) to use your name, likeness and image for any purpose, including commercial or advertising, each of (a) and (b) on or in connection with the Facebook Service or the promotion thereof".

In risposta a questa variazione, diversi che conosco hanno iniziato a rimuovere le loro foto. Personalmente ho caricato due, tre foto su Facebook, e mi limitavo a linkare contenuti esterni. Ed è arrivata una prima risposta di Mark Zuckerberg, il fondatore. Comunque riflettiamoci sopra in futuro e facciamo un uso consapevole, inseriamo solo ciò di cui pensiamo non doverci pentire in futuro.

Fonti: Flickr; Piovono rane; Luca De Biase, Consumerist.com,

by giovi

domenica 15 febbraio 2009

Il museo della memoria a Camerino



Ho scoperto che all'interno del sito web dell'università di Camerino, è possibile visitare il Museo della Memoria. Il museo ripercorre la storia, recente e passata della città, di alcuni luoghi e racconta attraverso testimonianze fotografiche, alcune usanze e la storia dell’università la cui fondazione risale al Trecento. Obiettivo degli ideatori è quindi non disperdere la ricchezza della storia della città e le sue istituzioni più antiche. La scelta di collocare il museo della Memoria sul web, è per dare una maggiore visibilità all’iniziativa che ha bisogno di essere divulgata e di confrontarsi, oltre i confini locali. Il museo aspira inoltre a coinvolgere le nuove generazioni.
Troviamo bellissime immagini nelle varie sezioni: I giorni della merla, Qui una volta era tutta campagna , Gli occhi, le mani; Il mare profondo, La festa negata.

Nell’area dedicata all’università le immagini testimoniano la lunga storia dell’ateneo: le Prime iniziative didattiche, La rifondazione settecentesca, Com’era l’ateneo nel primo Novecento, Il passaggio all ’università statale nel 1958 e in ricordo della mitica festa delle matricole che si faceva un tempo, troviamo: Che la festa cominci! Ultimi fuochi della goliardia.

Come si divertivano i camerati nei primi anni del Novecento? La risposta nella sezione dedicata alle testimonianze sul tempo libero tra partite di palla al bracciale, gite in bicicletta e altri svaghi.

Peccato che il tasto destro del mouse sia disabilitato!

Fonte: unicam.it/museomemoria

by giovi

venerdì 13 febbraio 2009

Vino e lirica allo Sferisterio

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"Viva le femmine, viva il buon vino, sostegno e gloria d'umanità"
Mozart, Don Giovanni

Mangiare e leggere per molti aspetti si somigliano, un libro può essere di facile lettura o pesante, perfino indigesto, altrettanto un piatto, può essere piacevole, accattivante o il contrario... E nella storia della letteratura sono tante le pagine in cui ricorrono cibi, vini o altri alimenti. Riferimenti al cibo li troviamo anche nella pittura e nella musica. E proprio il binomio vino e musica lirica, è stato scelto per la serata maceratese del 14 febbraio 2009. Presso gli Antichi Forni alle ore 18.00 si svolgerà l'incontro "Vino e Lirica, un calice di musica", l'occasione per ascoltare brani di lirica ispirati al vino, composti da grandi autori del passato. l'idea di abbinare vino e musica non è nuova ed è già stata sperimentata in altre occasioni. Il San Valentino allo Sferisterio è organizzato da Sferisterio Opera Festival, Slow Food Corridonia e Banca Marche. Non solo musica durante l'incontro, ci sarà infatti anche una conferenza tenuta da Luisa Curinga e Anna Maria Ioannoni Fiore, le due docenti partiranno dal vino utilizzato nei brindisi più famosi come quelli presenti nelle opere di Verdi. Altri brani con riferimenti enoici saranno di Adriano Banchieri, Bela Bartok, Gaetano Donizetti. Non mancheranno riferimenti alle opere del compositore pesarese Gioacchino Rossini. Di quest'ultimo conosciamo la passione per la buona tavola. Sin da bambino -dicono i biografi- ci teneva a fare il chierichetto, ma lo faceva per il solo motivo di bere qualche goccia del vino contenuto nel calice del prete, e usava delle originali frasi per indicare tutto ciò che riguardava il cibo tra cui ricordiamo: "L'appetito è per lo stomaco quello che l'amore è per il cuore" e "Non conosco un lavoro migliore del mangiare"

by giovi

mercoledì 11 febbraio 2009

Un'armonia di colorate trasparenze


Chiesa di San Francesco,
Civitanova Marche

Caldarola ha una tradizione nella concia e lavorazione del pellame, ma non del vetro. Eppure da ventidue anni è presente un laboratorio di vetrate artistiche che è riuscito a guadagnarsi l'apprezzamento della popolazione. Titolare è la signora Giorgia Morbidoni proveniente dai corsi regolari della Scuola d'Arte e poi dall'Accademia delle Belle Arti di Macerata. Sin da piccola ha amato il disegno, il colore e l'arte in genere. La decorazione pittorica e la pittura sono le sue passioni e il passaggio dalla tela al vetro è stato naturale. Giorgia, giovane studentessa, seguiva le lezioni di un'anziana docente di tecniche pittoriche che aveva richiesto agli allievi dei vetrini dipinti a freddo con il finto piombo. Lei presentò una lampada a cubo molto semplice: un telaietto di legno teneva insieme quattro vetri dipinti, infilati ai lati. Pensò subito che con il vetro si potessero realizzare più oggetti e da li nacque il suo amore per il materiale scoperto 5.000 anni fa in Egitto e Mesopotamia. Versatile, trasparente e incorruttibile agli agenti chimici; gli artigiani ne hanno sempre apprezzato la sua ottima plasmabilità a caldo e la possibilità di decorarlo e colorarlo. Nel XX secolo l'uomo ha scoperto anche che il vetro è il materiale riciclabile per eccellenza. Nel suo laboratorio si creano vetrate artistiche, mosaici e oggetti di vetro. Non è una vetreria industriale che produce in serie, come ne esistono a Tolentino. Nel suo laboratorio sono rispettate le specifiche richieste ed esigenze del singolo cliente, dunque si eseguono i lavori su misura. La tecnica si può insegnare, ma sono la creatività e la sensibilità artistiche che fanno la differenza. Giorgia evidenzia che per realizzare una bella vetrata non basta la tecnica: i più famosi vetratisti erano grandi pittori. La sua caratteristica peculiare è la continua ricerca nel vetro e su come si può combinare con la vetrofusione, la grisaille e la rilegatura. Quest'ultima tecnica risale al medioevo quando gli artigiani europei utilizzarono i vetri colorati per decorare le ampie vetrate delle cattedrali gotiche (Canterbury, Chartres, entrambe del XIII sec.).

Le vetrate illuminate dalla luce solare affascinavano la gente; esse illustravano scene bibliche anche a chi non sapeva leggere. I vetri colorati erano tenuti insieme da strisce di piombo scanalate. Giorgia aveva sempre desiderato trovare impiego nel settore per il quale aveva studiato e nel 1986, dopo il matrimonio, decise di aprire questo laboratorio. Avendo creato un'attività artigianale nuova per la zona, all'inizio c'è stata qualche difficoltà a proporre i vetri artistici per le porte quando ancora non li usava nessuno. Poi le persone hanno iniziato ad ammirare le sue vetrate. Il laboratorio esegue la lavorazione totale del vetro in tutte le sue tecniche: rilegatura a piombo, pittura grisaille, rilegatura Tiffany e vetrofusione a forno. Anche il marito Italo ha seguito lo stesso percorso di studi ed entrambi hanno frequentato vari corsi di perfezionamento. I loro oggetti e vetrate sono stati esposti in numerose fiere nelle Marche. Di loro se ne sono occupate anche RAITRE, TV Centro Marche e TVRS. Giorgia ha trasferito al vetro la sua passione per la pittura; è una donna creativa e il suo lavoro la gratifica e l'appaga. Pensa e realizza, certo non tutti gli esperimenti le riescono, ma anche gli insuccessi servono.


Vetrate e arredi sacri realizzati nel maceratese

Numerose sono le sue realizzazioni di rilievo: le vetrate “San Martino”, la “Resurrezione” e la “Madonna del Rosario” della chiesa di Fiegni (Fiastra), le vetrate del palazzo comunale di Morrovalle, della casa di riposo di Loreto e di alcune chiese di Mogliano. Ha restaurato le vetrate della basilica di San Venanzio a Camerino e una vetrata a mosaico sulla trasfigurazione nella chiesa SS. Salvatore di Sant'Angelo in Pontano. A Caldarola sono sue le vetrate della chiesa del beato Francesco a Piandebussi, la Madonna Assunta in cielo a Pievefavera, la vetrata all'ingresso del Municipio e di molte abitazioni private. Alcune sue opere si trovano a Vienna, in Germania e in Svizzera. Il laboratorio, un'armonia di colorate trasparenze, dispone del sito web in cui sono raccolte le immagini delle vetrate e arredi sacri creati fino ad oggi.

Eno Santecchia

by giovi

giovedì 5 febbraio 2009

A San Ginesio, tra filari e vignaioli virtuali



L’anno scorso avevo parlato delle iniziative di adozione di alberi di ulivo a Loro Piceno. Torno a parlare della possibilità di soddisfare, seppure a distanza, l’istinto bucolico e della volontà di supportare attività agricole e contribuire a preservare piccole produzioni artigianali. Pioniere è stata l’associazione Archeologia Arborea di Città di Castello in Umbria che offriva la possibilità di adottare nespoli, sorbi, prugnoli, biricoccoli. Obbligatorio andare a far visita alla pianta adottata almeno una volta all’anno, e ovviamente recarsi in zona per raccogliere i frutti.
Le iniziative si sono moltiplicate nel tempo. Potete adottare una pecora in Sardegna. O maiali. Adottare un frutteto in Molise e in Trentino. Se invece è il vino la vostra passione e avete sempre sognato di possedere un vigneto potreste cominciare con Mywinefarm.com in cui vi potete immedesimarmi proprietario di una cascina situata tra le colline della provincia di Asti. L'obiettivo è produrre il vostro vino locale, potete scegliere quale tipologia produrre, cimentarvi sui fattori necessari a produrlo tra trattore, cantina, mosti e tappi, fino al momento della vendemmia.
In diverse regioni è poi possibile adottare un vigneto come avviene in Valtellina e da altre parti. Se vi piace l’idea e magari cercate una iniziativa vicina, magari proprio nel maceratese, in modo da andare a vedere con i propri occhi come crescono i grappoli, vi segnalo che a San Ginesio, alcuni imprenditori hanno pensato a questa iniziativa. Potete così scegliere i filari di vite da adottare e avere altre agevolazioni.

Di questa iniziativa nata a San Ginesio, non sapevo nulla fino a ieri, quando il sign.Maurizio, uno degli imprenditori maceratesi coinvolto nel progetto, ha lasciato un commento su un mio post sul vino cotto, scritto di più di un anno fa. Magari sarebbe bello se Maurizio ci raccontasse qualcosa di più e come è stata accolta l'iniziativa.

by giovi

domenica 1 febbraio 2009

Identità golose, il lato B e i cuochi di Marca a congresso

E' iniziata oggi la quinta edizione di Identità golose a Milano. Un vero girone dei golosi e chef che salgono in cattedra e diventano relatori. Un programma ricchissimo con numerosi protagonisti della cucina nazionale e internazionale. Il tema sarà "Verdure, vita, vent’anni". Stavo guardando il programma degli interventi e cosa ho scoperto? Che in questa edizione, ospite sarà la regione Marche. Ovviamente la regione è rappresentata da un drappello di chef ambasciatori dell'associazione I cuochi di Marca. Sul palco, dove per la prima volta sarà possibile cucinare a vista, salirà un equipe formata da 6 cuochi marchigiani. Chi saranno?

Il primo a intervenire lunedì (ore 15:00) sarà Mauro Uliassi che scherzerà sulla regione Marche: il lato "B" della Toscana.

Si continuerà martedì.

ore 12:30 - Lucio Pompili, pane e salame

ore 15:00 - Carmine Calò, la mia nuova cucina in una terra storica

ore 15:40 - Riccardo Agostini e la tradizione contemporanea

ore 16:20 - Michele Biagiola: le sensazioni nel chilometro sotto zero

ore 17:00 - Aurelio Damiani e le patate lesse

ore 17:40 - Moreno Cedroni, Blu, colore anti-gastronomico per antonomasia

Non mancheranno i prodotti delle Marche, provenienti da tutto il territorio. I cuochi saranno accompagnati da vari rappresentanti della regione. Sono attesi quindi il presidente Gian Mario Spacca e l'assessore Vittoriano Solazzi, coadiuvati da alcuni dirigenti, generosi sostenitori dell'iniziativa.

Avete visto i prezzi degli ingressi?

by giovi