giovedì 28 giugno 2007

Aggiungi un sito web a tavola

templatesitoproviincia

Cosa c'è di nuovo nel web sull'educazione alimentare? se digitiamo su Google news, da diversi giorni, al primo posto troviamo la presentazione di un sito sull'educazione alimentare voluto dalla provincia di Macerata. Il sito finalizzato -si legge nei comunicati stampa- a promuovere i principi di una corretta alimentazione e il consumo di prodotti legati al territorio è stato realizzato dall'azienda maceratese Task.

Vediamolo insieme. L'impatto visivo è piacevole, cosa ci troviamo dentro? Nove testi sulle regole del vivere sano e il programma degli incontri formativi e delle visite guidate realizzate durante l’A/S 2006-07 all’Istituto tecnico agrario “Garibaldi” di Macerata e all’Alberghiero “Varnelli” di Cingoli. Troviamo anche l’elenco delle attività svolte nelle scuole e gli indirizzi delle “Fattorie didattiche”, strutture che diverse imprese agricole hanno attivato e che danno l’opportunità ai più giovani di avvicinare il mondo rurale attraverso un contatto diretto con la terra, i prodotti e gli animali. Sul sito anche i risultati di un monitoraggio sulle abitudini alimentari di un campione di studenti di diversi comuni maceratesi. Una popolazione eterogenea di studenti costituita da 507 alunni (249 bambini della scuola dell’infanzia e 258 studenti della scuola primaria). Nel sito non manca la sezione giochini, Buon divertimento!

Seguo da diversi anni le varie attività promosse su temi riguardanti l'alimentazione, sia a livello locale che nazionale e ogni tanto uno sguardo anche fuori, cosa sta promuovendo la comunità europea. In rete troviamo numerosi siti e documenti prodotti da associazioni, comuni, aziende private, istituzioni pubbliche e private. Fino ad oggi gli interventi sono stati caratterizzati per la frammentarietà e per lo scoordinamento tra le diverse istituzioni che con ruoli diversi sono interessati a attività formative riguardanti l’alimentazione e la salute. Mi auguro così che in futuro le attività didattiche nelle scuole maceratesi, possano essere svolte coinvolgendo anche un numero maggiore di alunni e piu’ comuni oltre a quelli già interessati. "E’ stato questo un ottimo punto di partenza per future azioni specifiche”, ha dichiarato d'altra parte l’assessore all’Istruzione, Clara Maccari.

Tra i links indicati dal sito maceratese di educazione alimentare spicca l’assenza di alcuni di siti web nazionali e/o progetti che si propongono di promuovere l’educazione alimentare e una maggiore conoscenza dei prodotti agroalimentari: Naturalmente Italiano, il sito Benesserestudenti.it voluto dal Ministero della Pubblica Istruzione solo per citarne un paio. Una dimenticanza o un segnale di quello che stavo dicendo sopra? Si ha l’impressione che chi ha curato il sito non abbia fatto troppa attenzione a ciò che è stato fatto negli ultimi anni a livello nazionale.

Dai comunicati stampa leggiamo che il sito maceratese contiene anche un blog. Vediamo un po' chi lo cura? per la verità non è chiaro, o forse non è ben definita l’idea di cosa sia un blog? Ci troviamo solamente due interrogativi -data 28 maggio 2007-rispettivamente degli Assessori provinciali Luigi Carlocchia e Clara Maccari. "Vorrei aprire un confronto sul tema dell'abuso di alcool da parte dei giovani e avere il punto di vista dei ragazzi, degli insegnanti, dei genitori". scrive Luigi Carlocchia, Assessore all'agricoltura e al servizio idrico integrato.

Clara Maccari, Assessore all'istruzione e ai diritti dei bambini invece rivolge l’attenzione agli erogatori di snacks e si interroga dal sito: "I distributori automatici di alimenti nelle scuole propongono sempre prodotti industriali della larga distribuzione: come si potrebbe migliorare la qualità dei cibi venduti per la merenda o lo spuntino dei nostri figli, portando nelle "macchinette" frutta o verdura o prodotti artigianali locali?

Forse bisognerebbe spiegare ai due assessori cosa vuol dire seguire un blog e che ogni tanto qualcuno dovrebbe leggere i commenti dei lettori e dare delle risposte.

Edit 29/6/07. Anche nel comune di Montelupone nell'A.S.2006/07 si è svolto un progetto di Educazione alimentare rivolto alle scuole.

Segnalo inoltre a chi fosse interessato, che nell'ambito del progetto di Sorveglianza nutrizionale ed educazione alimentare nelle scuole, svolto dall'Assessorato Tutela della Salute, Azienda Sanitaria Unica regionale, (A.S.2004-05), è stata realizzata una indagine sulle abitudini alimentari di un campione di alunni marchigiani. Alcuni comuni maceratesi sono stati coinvolti nella ricerca e i dati acquisiti si possono scaricare da questa pagina.

by giovi

mercoledì 27 giugno 2007

Pistacoppi, pesciaroli, leopardiani e tutti gli altri

Ultima tappa del nostro viaggio in provincia. Ultimo gruppo di Comuni, i più grandi, i più conosciuti.
Potete votarli qui.
Dalla prossima settimana via alle semifinali.

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San Severino (13.202 abitanti). Nell'affascinante piazza del Popolo (la più bella della provincia, lunga 224 metri, larga 55) ruota la vita del paese che con 227 km/q vanta il territorio più esteso della provincia. Tra le 39 frazioni la più popolosa è quella di Cesolo, mentre a Elcito (il punto più alto di San Severino con i suoi quasi 1000 metri) dal 2005 non vive più nessuno.

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Corridonia (14.544 abitanti, di cui 452 i pakistani registrati all'anagrafe).
Il centro storico è sempre più abitato dagli stranieri per il basso costo degli affitti di case ridotte in pessime condizioni. Ma nella città che in passato si è chiamata Pausola e Montolmo per poi prendere il nome dal sindacalista Filippo Corridoni, non mancano le bellezze: dal restaurato teatro Velluti all'Abbazia di San Claudio (nella foto).
Corridonia ha appena eletto un sindaco donna, Nelia Calvigioni.

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Potenza Picena (14.674).
Potenza Picena e Porto Potenza si completano dando vita ad un Comune ricco: dall'arte ai paesaggi collinari e rivieraschi. Ma tra le due realtà c'è sempre stato un forte campanilismo.
Le cantine, il Babaloo e Villa Buonaccorsi sono le attrazioni principali nella città che negli ultimi anni è apparsa sulle cronache nazionali per aver dato la cittadinanza italiana ai campioni dello sport: da Gabriela Sabatini, ai calciatori Camoranesi, Cicinho e Paulo Cesar.

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Tolentino (20.006). Confermato il sindaco Ruffini nelle recenti elezioni, Tolentino aveva superato per la prima volta il traguardo dei 20.000 abitanti nel corso del 2006. Merito soprattutto degli stranieri: sono 1.748, quasi il 10% dei residenti.
Tanti i fiori all'occhiello: dal Santuario di San Nicola (nella foto), all'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, dal Castello della Rancia al teatro Vaccaji passando per le terme di Santa Lucia.

Arriviamo infine alle tre città più grandi e più conosciute, su cui si potrebbero scrivere tante cose, ma proprio perché molto conosciute sarebbe più bello sentire da voi qualche commento personale.
Recanati (20.244 abitanti) è solo la città della poesia? Vive solo nel ricordo di Giacomo Leopardi?
Civitanova (39.825) è solo mare? (E che ne pensate della Bandiera Blu arrivata per il terzo anno consecutivo nonostante le carenze sotto il profilo turistico, leggasi mancanza di alberghi? )
E Macerata (42.484) è solo Sferisterio, lirica, Università?

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Recanati.

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Civitanova

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Macerata

by Matteo Zallocco

giovedì 21 giugno 2007

Le strade maceratesi dell'olio

Come anticipato, domenica scorsa sono stata in giro per le campagne maceratesi, in occasione della manifestazione "Le strade dell'olio". Per la precisione sono stata a Montefiore tra Recanati e Monte Fano. Altre aziende maceratesi incluse nella manifestazione si trovavano a Cingoli, Mogliano, Corridonia e San Severino. Ho scelto di visitare l'azienda agraria delle sorelle Gabrielloni, il cui olio extravergine ha già avuto diversi riconoscimenti a livello nazionale. "Le strade dell'olio", sono una manifestazione nata per avvicinare i consumatori alle aziende produttrici, allo scopo di far conoscere le filiere produttive di questo condimento così usato alle nostre latitudini. Ci ha accompagnato nella visita dell’uliveto, composto da circa duemila piante, una delle proprietarie, Elisabetta Gabrielloni. Una atmosfera davvero familiare in azienda con possibilità di fare anche una merenda assolutamente non programmata alla partenza.

Elisabetta Gabrielloni mi parla degli oli monovarietali

A tutti i partecipanti, l’opportunità di assaggiare gli oli monovarietali prodotti dall’azienda. Con questo nome si indicano gli oli prodotti dalla frangitura di un solo tipo di cultivar di olive. Questo procedimento permette di ottenere oli con caratteristiche gustative e olfattive diverse in relazione alla composizione chimica in acidi grassi e in polifenoli. In questo modo gli oli monovarietali si differenziano dalla vasta offerta commerciale degli oli extravergini presenti sul mercato. Esistono centinaia di cultivar di olive, alcune sono più diffuse in certe aree geografiche. Una pubblicazione curata dall’ASSAM qualche anno ha raccolto foto e documentazione della bioversità delle cultivar di olive coltivate nella regione Marche. Le varietà più diffuse sono "Raggiola", "Carboncella", "Rosciola", "Leccino", "Frantoio", "Moraiolo", Maurino", "Pendolino", "Laurina", "Lea", "Nebbia", "Sargano", "Mignola". Tra le varietà diffuse nel maceratese vi è la Coroncina con maggiore concentrazione nei comuni di Caldarola e Serrapetrona. La Sargano di Fermo è diffusa soprattutto nel fermano e lungo la zona litoranea, fino alle province di Macerata e Ancona. Poi c’è la cultivar Piantone di Mogliano e all´olio monovarietale prodotto da questa varietà, è stata dedicata una pubblicazione che illustra la storia, la cultura, le tradizioni e caratteristiche organolettiche di questa tipologia di olio extravergine. Per promuovere una maggiore conoscenza di questo olio, nel comune di Mogliano è nata anche l'associazione “Il Piantone di Mogliano”.

In occasione della Rassegna agricola del Centro Italia, svoltasi a Villa Potenza ai primi di giugno, è stata organizzata la quarta Rassegna degli oli monovarietali, poiché si ritiene che le centinaia di cultivar rappresentino una risorsa non solo paesaggistica ma anche economica. La capacità di differenziarsi, di caratterizzare il proprio olio rappresenta, per le piccole medie aziende, una possibilità di sopravvivenza in un mercato dominato in prevalenza dal fattore prezzo.

Per i prossimi mesi, vale la pena segnare i nomi delle aziende che hanno aderito alla manifestazione perché da questa edizione di "Le strade dell’olio”, le aziende produttrici di olio, saranno aperte tutto l’anno, basterà un semplice contatto telefonico per concordare una visita. Nei prossimi mesi, altre manifestazioni dedicate all’olio e altre aziende vi aspettano con Frantoi aperti quando ci sarà l’opportunità di visitare e vedere i frantoi all'opera e assaggiare il nuovo olio stagione 2007.

by giovi

martedì 19 giugno 2007

Da Camerino a Porto Recanati passando per Cingoli

Ecco il penultimo gruppo di Comuni, quelli un po' più grandi. Potete votare qui.

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Camerino (7.054 abitanti), 27 frazioni, 116 località, per un territorio di 130 km/q in una città dove tutto ruota attorno all'Università. Lasciato alle spalle il caso Capizzano Camerino l'anno scorso si è goduto il record italiano di tutti i tempi nei 200 e nei 400 metri di Daniela Reina.

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Monte San Giusto (7.602 abitanti, il 10% sono immigrati). Un Comune divenuto ricco grazie alle imprese calzaturiere, ma che negli ultimi anni ha risentito pesantemente della crisi di questo settore. Il fiore all'occhiello è "La Crocifissione", la Pala di Lorenzo Lotto.

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Treia (9.606 abitanti) con le sue campagne e le sue ville gentilizie, con le sue colline che circondano un affascinante centro storico. Il 2006 è stato un anno d'oro per Treia: per la prima volta le è stato assegnato il riconoscimento di uno dei "Borghi più belli d'Italia" e poi sono arrivate le imprese della Lube (primo scudetto marchigiano nel volley) e di Ulderico Lambertucci (a Pechino sulle orme di Padre Matteo Ricci).

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Matelica (10.284 abitanti). Vanta il sito archeologico più importante della regione. Negli ultimi 15 anni sono stati ritrovati tantissimi reperti di origine romana nella città di Enrico Mattei.

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Cingoli (10.518 abitanti). Paesaggi incantevoli e panorami mozzafiato. Anche il Balcone delle Marche (da lassù qualche giorno all'anno si riesce a vedere anche la costa della Dalmazia) negli ultimi anni ha fatto registrare un boom di stranieri (903).

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Morrovalle

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Porto Recanati

Non trovo i dati aggiornati su Morrovalle e Porto Recanati, Comuni che comunque hanno superato i 10.000 abitanti: Morrovalle grazie all'espansione della grande frazione di Trodica, Porto Recanati soprattutto per il boom di stranieri (ha la percentuale più alta della provincia). Magari aggiungete qualcosa voi come in questo topic.

by Matteo Zallocco

lunedì 18 giugno 2007

La douche France

Sabato scorso, al Castello Svevo di Porto Recanati si è svolto un interessantissimo appuntamento dell'ArcheoClub con la presenza di Giovanni Carnevale che ha trattato un tema di cui si occupa da molti anni: "La dinastia dei Carolingi nel Piceno". Il Prof Carnevale ne è convinto, la storia dell'alto medioevo carolingio va riscritta, perchè sulla base dei suoi studi, che Acquisgrana era ubicata in Val di Chienti. Andrea Bianchi ci racconta i contenuti della relazione a cui ha partecipato anche un esponente del "Comitato per lo studio della presenza Carolingia in Val di Chienti.

Torri di San Claudio

Dire che è stata una conferenza interessante forse può sembrare una frase di circostanza ma sarebbe davvero difficile dire il contrario. Ci sono situazioni che ci portano a considerare le cose così come ci sono state insegnate, le più giuste anzi le uniche possibili e per questo apprendere che forse esiste una chiave o più chiavi di lettura alternative a quanto sappiamo, può destarci stupore e qualche sospetto eppure a dire il vero, almeno in questo caso, tutto combacia alla perfezione. Che la Grande Storia a volte si condisca delle debolezze umane non deve meravigliare perché se così si può dire, tutto cominciò dalla gelosia e forse dall’odio per un figlio illegittimo, che rinnovava giorno dopo giorno, lo scorno dell’onta subita di non essere stata in grado di procreare la stirpe reale. Plectrude, vedova infruttuosa di Pipino di Heristal, regnante della Gallia dal 680 al 714 d.c., allontanò con modi abbastanza bruschi il figlio che il marito aveva avuto dalla concubina Alpaide, probabilmente più stimolante della sovrana, spedendolo armi e bagagli con un nugolo di Franchi, nella lontana Acquas Grani nel Piceno, a giorni e giorni di cammino al fine di non sentir più parlare di lui né tanto meno di vederne la faccia. Gran brutto carattere la sovrana. Regnante di Gallia era stato nominato poi il piccolo, di appena sei anni, Teodaldo, nipote del defunto re. È chiaro chi detenesse l’effettivo controllo del potere politico e militare; siamo a cavallo tra il VIII e il X d.C., un periodo che ancora oggi presenta molti lati oscuri tutti da chiarire. L’esiliato “sub custodia” nel Piceno, tal Carlo Martello, al di là delle proprie aspettative, si trovò a meraviglia nelle nuove terre, ricche di flora e fauna, tra le montagne e il mare, protetto dalle Clusae dell’appenino umbro-marchigiano, eppure non lontano dal “mondo”, la Roma dei Papi, da non desiderare più il ritorno a casa. I Galli crebbero e si svilupparono a tal punto che cominciarono a creare problemi al vicino Papato e ai dirimpettai bellicosi longobardi, i quali non vedevano certo di buon occhio la crescente prosperità della comunità franca nel Piceno. Sta di fatto che i carolingi (dinastia che si distingueva nel ceppo dei franchi, dai merovingi che regnavano nella Gallia) fecero di Aquisgrana (prima sedes Franciae) presso la Val di Chienti, la capitale del loro nuovo impero e costruirono edifici che ne esaltassero il più possibile la grandezza. Mario Latini, storico di Morrovalle ci ricorda “ogni paese della nostra terra marchigiana vanta di essere stato fondato, toccato, calpestato, difeso, distrutto, onorato da Carlo Magno,re dei Franchi, Imperatore del Sacro Romano Impero d’Occidente.

Carlo Magno

Sono fantasie di uomini che amano la loro terra e vogliono dare ad essa impronta di nobiltà e gloria” (Nebbia di ricordi, profumo di cose perdute), insomma un innamoramento collettivo che continua ancora oggi. Quello che noi storicamente conosciamo come capitale dell’Impero carolingio, è l’Aquisgrana che sorge presso la località di Aachen, nell’attuale Germania, fondata per volere del Federico Barbarossa (nato a Jesi, guarda caso) per ospitare i resti traslati dalla Val di Chienti, di Carlo Magno, nell’anno 1166. Difatti oggi il corpo di Carlo Magno, “patricius romanorum” e fondatore del Sacro Romano Impero, riposa ad Aquisgrana nell’attuale Germania. La scarsità dei documenti in quel periodo (alto Medioevo) oltre che la difficile interpretazione degli stessi ha generato, a detta del relatore, equivoci storici piuttosto eclatanti, che ci hanno indotto a macroscopici errori. Paradossalmente un’operazione culturalmente ineccepibile come il recupero storico e storiografico dell’Alto Medioevo attraverso i pochi documenti disponibili, effettuato dal movimento culturale del Romanticismo tedesco, ha minato le basi per una corretta ed obiettiva valutazione del fenomeno. Tornando a Carlo Martello, dopo aver raggiunto un’alleanza con il vicino re dei Longobardi Liutprando nel 712, e riconquistato il tesoro reale dei Franchi sconfiggendo la regina Plectrude nel 717, lasciò come eredi Carlomanno e Pipino. Il primo vestì l’abito monastico lasciando il titolo al fratello minore Pipino. A sua volta Pipino lasciò l’eredità ai figli Carlomanno (come lo zio) e Carlo che divenne poi alla morte del fratello, unico re dei carolingi, riunificando tutte le terre del padre. Attraverso l’esproprio delle terre della Chiesa (proprio come avevano fatto i Merovingi in Gallia) e la successiva redistribuzione tra i feudatari, pose le basi per la costituzione dell’Impero con una precisa e forte identità. Tutta l’epopea di Carlo Magno è piuttosto nota, almeno nelle sue fasi salienti, quello che è meno noto invece, almeno a quanto sostiene il Prof. Carnevale, è che il fulcro delle vicende che riguardano la sua dinastia, non è al centro dell’Europa come tutti siamo indotti a credere ma in Italia, nel Piceno e per l’esattezza in località San Claudio, dove sorge una bellissima chiesa che è stato lo spunto per l’inizio di tutta la ricerca del Professore Carnevale. Da cosa è partito nella sua valutazione? Dall’osservazione della struttura dell’edificio che incredibilmente rispettava la sezione aurea (detto anche numero di Fidia), sconosciuta all’epoca eppure perfettamente rispettata nella costruzione dell’edificio.

Come era stato possibile? Ciò è stato possibile soltanto grazie alla maestria della manovalanza di origine araba che riproponeva lo schema base con cui costruivano i palazzi e le moschee, ovvero nove “scompartimenti” definiti da quattro colonne portanti. Inoltre altri scavi effettuati nella zona hanno portato alla luce edifici costruiti con archi di tipo sassanide, tipico dei palazzi e delle moschee della penisola arabica. Solo coincidenza? Eppure, secondo alcuni scritti, nella corte carolingia era di casa un emissario arabo del califfo musulmano (dinastia degli Abbassidi), Harun al-Rashid, originario di Bagdad, che mantenendo i contatti tra le due case regnanti, era solito introdurre in occidente novità e particolarità che provenivano dall’Oriente. È probabile che sia lo stesso che ha introdotto artigiani arabi capaci di costruire una chiesa come quella di San Claudio che non ha eguali in altre regioni d’Italia; ritroviamo invece lo stesso schema riproposto nelle sue varianti sovrapponibili, sia in Francia che lungo le coste della Dalmazia. Se da un punto di vista storico (documenti che vanno “riletti” sotto una nuova luce) e architettonico (stesso stile in posti lontani ma evidentemente legati da un sottile legame), esistono elementi che fanno supporre che le cose possono essere andate diversamente da come abbiamo sempre pensato, abbiamo un altro spunto di riflessione che ci viene dalla scienza: un articolo di Alberto Piazza, pubblicato su Quaderni di “Le Scienze” n°86 dell’ottobre 1995, è corredato da un grafico,dal quale risulta che i marchigiani possiedono un patrimonio genetico molto simile a quello delle popolazioni germanico-scandinave. Condividono inoltre con gli abitanti dell’Umbria cromosomi molto simili a quelli di Francesi, Cecoslovacchi e Ungheresi. In parole semplici i più nordici in Italia sono i marchigiani. Solo un’altra semplice coincidenza?

Andrea Bianchi

Fonti immagini carolingi.org e fotogallery di Mariana e Paula Moreno

by giovi

domenica 17 giugno 2007

Tra girasoli e ulivi

Oggi sono stata in giro per le campagne maceratesi. In occasione della manifestazione "Le strade dell'olio", ho visitato l'azienda agraria delle sorelle Gabrielloni a Recanati. Assaggi degli oli monovarietali in compagnia di una delle proprietarie, e una mostra di quadri tra gli alberi d'ulivo, alcuni secolari. Ecco le foto. Raggia, mignola, Coroncina, ascolana,Piantone di Mogliano, sono i nomi delle varietà di olive coltivate, sembra che ne esistano centinaia. A giovedì per altri commenti!


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by giovi

martedì 12 giugno 2007

Il nostro viaggio supera quota 5.000 (abitanti)

Sesto gruppo di Comuni. Votate qui.

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San Ginesio (3.869 abitanti), un bellissimo centro scoperto negli ultimi anni da inglesi e olandesi che hanno restaurato vecchi ruderi trasformandoli in bellissime ville.
E nel Comune che porta il nome del santo romano protettore degli attori non può mancare un gran bel teatro, anche se a San Ginesio hanno dovuto aspettare quasi trent'anni per veder risplendere il "Giacomo Leopardi", riaperto il 18 dicembre 2005, nella splendida piazza Alberico Gentili.

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Appignano (4.134 abitanti). Un Comune in crescita grazie al dinamismo industriale. Nel 2003 la città del mobile ha tagliato il traguardo dei 4.000 abitanti. Molto noto il convento di Forano.
Ma nel centro c'è solo una strada e il traffico è... pesante.

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Castelraimondo (4.827 abitanti). Tanti stranieri (487, di cui 252 albanesi) e un centro storico che si è appena rifatto il look. Un paese nato nel 1.311 per esigenze politico-militari: Camerino aveva bisogno di un baluardo lungo la vallata del Potenza per potersi difendere dai nemici di allora, Matelica e San Severino.

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Mogliano (4.926 abitanti). Nel 1744, per aver favorito le truppe austriache in marcia verso il meridione, Mogliano fu insignita dal titolo di "città" dalla regina d'Ungheria. Da qui la rievocazione storica "Mogliano 1744" (fine giugno-inizio luglio).
Fiorente centro artigianale nel settore dell'arredamento, della pelle, della lana, oltre che del vimine.

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Montecosaro (5.601 abitanti). Da un eccesso all'altro, a Montecosaro Scalo si trova tanta gente e il traffico della Statale ricorda quello di una grande città. Nel bellissimo e accogliente centro storico invece trovi... un deserto: solo 400 abitanti e la maggior parte delle abitazioni vuote.
Il fiore all'occhiello è la Basilica di Santa Maria a Piè di Chienti (nella foto), considerata il miglior esempio di chiesa romanica sull'intero panorama nazionale.

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Pollenza (6.261 abitanti). Cnetro dell'antiquariato e del restauro (molto nota la mostra di luglio) ma anche un Comune... tinto di rosa. A fianco del sindaco Sabrina Ricciardi due assessori su tre sono donne, così come il segretario comunale e la maggior parte dei consiglieri, quasi tutti i presidenti delle associazioni, la preside del comprensorio scolastico e i titolari del negozi del centro, tutte donne tranne i due macellai e i ragazzi che gestiscono il pub.
Il fiore all'occhiello? L'Abbazia di Rambona, voluta nel IX secolo dall'imperatrice longobarda Ageltrude. Guarda caso, una donna...

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Montecassiano (6.574 abitanti). Il Palazzo del Podestà (nella foto) insieme con l'adiacente Collegiata di Santa Maria sono le attrazioni principali per chi arriva nel borgo di Montecassiano. Un paese tranquillo dove non mancano feste interessanti come il Palio dei Terzieri e Svicolando.

by Matteo Zallocco

giovedì 7 giugno 2007

Frutti dimenticati tra tradizione e innovazione

Vi ho mai detto che qualche anno fa ho pubblicato un manuale sui frutti dimenticati? azzeruole, giuggiole, mandorle, melograni, cotogne, corniole, prugnoli, nespole e sorbe, tutti frutti prodotti da specie arboree e varietà oggi poco conosciute dalla maggior parte dei consumatori, in particolare dai più giovani. Per me è stata l’occasione di conoscere frutti che non avevo mai sentito nominare, come molti della mia generazione. Tutti hanno assaggiato, almeno una volta nella loro vita, le more di rovo. Quanti conoscono invece quelle di gelso? Pochi, perché i gelsi, un tempo molto diffusi per l’allevamento dei bachi da seta, sono ora quasi scomparsi dalle campagne. Il manuale "Alla scoperta di piccoli frutti dimenticati" (Distilleria EcoEditoria, 2001), scritto in collaborazione con l’agronomo Stefano Tellarini, ha trattato aspetti storici, culturali, nutrizionali e agronomici delle vecchie varietà di frutta, e conteneva anche ricette e indirizzi di vivai a cui potessero far riferimento curiosi e appassionati di queste piante. Dopo la pubblicazione, finalizzata a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di queste coltivazioni allo scopo di impedire la perdita anche di aspetti sociali e culturali legati alla loro raccolta, mi è rimasta la curiosità di scoprire se nelle Marche e in altre regioni ci fossero imprenditori che portassero avanti queste coltivazioni. E così in occasione di una manifestazione divulgativa in cui si parlava di questi argomenti, ho conosciuto Silvano Buccolini e la passione con cui porta avanti la sua azienda a Macerata. Dopo diversi anni l’ho cercato ed ecco cosa mi raccontato.

Quando è nata la sua azienda? La Si.Gi. e la attività di coltivazione e trasformazione è nata nel 1996, è stato approntato un primo piccolo laboratorio di 76 mq. Tutto è nato in relazione alla mia passione per vecchie piante da frutto e per i sapori dell’infanzia. Anche la mia formazione ha contribuito, infatti sono stato assistente tecnico di meccanica agraria all'ITAS di Macerata, ho seguito e mi sono specializzato in olivicoltura prima e assaggiatore d'olio d'oliva di secondo livello già dal 1996. In azienda i terreni sono coltivati in regime di biologico, una piccola parte, 5 ettari in totale, sono destinati a frutticoltura, di cui 2,5 sono destinati a frutticoltura antica.

Il nome dell’azienda SI.GI a cosa si ricollega? Sono le iniziali del mio nome e di quello di mia moglie Giuliana che ringrazio tantissimo per aver veramente "sopportato" e supportato la mia avventura con moltissimi sacrifici. Oggi che abbiamo superato la prima fase critica di sopravvivenza dell'azienda e siamo nello sviluppo, debbo ringraziare soprattutto lei perchè è stata veramente unica ad affiancarmi in tutte le difficoltà di questi anni.

Silvano ci parli dei suoi prodotti, che cosa hanno di particolare? Attualmente produciamo molti tipi di confetture ottenute da frutta estiva o autunnale. La produzione dell’azienda riguarda in modo particolare i frutti minori o antichi o dimenticati e per la loro trasformazione usiamo tecniche a livello artigianale seguendo ricette originali. Non facciamo uso di conservanti e altri additivi. Niente pectina, niente acido citrico, senza altri agenti chimici che invece si trovano nella maggior parte dei prodotti in commercio. Ne sono esempi la gelatina di mele realizzata con appropriate tecniche di cottura senza aggiungere addensanti. Oppure le visciole al sole che vediamo nella foto .

Visciole al sole, Azienda Si.Gi.

Nove dei nostri prodotti, sono inseriti nell'Atlante dei Prodotti Tipici Italiani nella sezione delle conserve, abbiamo contribuito con il nostro lavoro a riportare in vita i prodotti, le ricette e l'uso di frutti che altrimenti sarebbero scomparsi. Le Visciole al Sole sono una unica produzione ancora in vita, la frutta infatti viene cotta al sole. In queste settimane maturano i morici, le more di gelso che trasformiamo nella Confettura.

Silvano non si è fermato a queste ricette e la voglia di sperimentare lo ha portato a concepire nuovi prodotti. Qualche novità di cui vuole parlarci? Un altro frutto dimenticato è la giuggiola, dopo diversi anni di sperimentazione siamo riusciti a produrre a partire da questi frutti una bevanda alcolica da dessert, come il vino di visciole ma di un colore dorato molto particolare ed è l'unico prodotto sul mercato. Inoltre abbiamo realizzato di recente due nuovi prodotti, la Gelatina di Vino lacrima di Morro d'Alba e una Gelatina di birra artigianale, entrambi non hanno alcool.

Grazie Silvano, per il tempo che ci ha dedicato e per le immagini. Possiamo venire a trovarla? Certo, vi attendo nella mia azienda e sono disponibile ad accompagnarvi in una visita guidata per mostrarvi non solo i frutteti ma anche il laboratorio. La stagione estiva è favorevole, maturano tanti frutti in questo periodo. Su tutti i miei prodotti, c'è il cellulare che è sempre acceso. Chiamatemi e ci accordiamo. (Az.Agr. Si.Gi. sas,C.da Acquevive 25, Macerata, tel 0733.281462)

by giovi

martedì 5 giugno 2007

Tutti pazzi per la moderatrice

Che fine ha fatto Franci?
Dice di essersi trasferita a Jesi per lavoro. Ma...


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...Ricordate come la guardava Bobo Vieri l'anno scorso?!

...Non aggiungo altro, vi dico solo di acquistare Ciak, che ha concesso solo per noi l'anticipazione della copertina del prossimo numero... :)
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Ma anche Scamarcio lavora in banca... :)

Comunque Franci ha trovato il tempo per rispondere alle domande via email.

Nome: Francesca
Cognome: Petritoli
Data e luogo di nascita: 14/08/78 Corridonia
Professione (parlaci del tuo nuovo lavoro): Eh si, ho un nuovo lavoro (anche se potrei considerarlo il mio primo lavoro "serio";). Impiegata di banca. Si dice così? Come spesso accade è successo quasi tutto per caso. Selezione fatta ad ottobre “en passant”. Non rientrata negli assunti nell’immediato. Iniziato un lavoro a mc. Chiamata della banca dopo una settimana dalla firma del contratto. Due giorni di crisi e l’accettazione. Sono stata con l’affiancatore (che tra l’altro mi è toccato ospitare pure a casa a Jesi) fino a venerdì. I problemi inzieranno questa settimana, quando sarò da sola contro tutti! Incrocio le dita! Pensatemi!
Due aggettivi per autodefinirti: Autoironica e permalosa (ah dimenticavo, coerente).

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La tua Corridonia ha appena eletto un sindaco donna (Nelia Calvigioni). Cosa ne pensi? Hai seguito la campagna elettorale?
La politica della mia città sinceramente non mi ha mai interessato più di tanto, a differenza di quella a livello nazionale. La campagna l’ho seguita poco non essendo stata a Corridonia in questo periodo ma in ogni caso più degli altri anni (principalmente perchè una mia amica era in una delle liste). Sono felice di questa vittoria: un’aria di cambiamento non può far che bene a Corridonia. E se ad essere protagonista è una donna ancora meglio!

Cosa ti piace e cosa non ti piace della tua città?
Che dire di Corridonia. Non si può dire che io non l’abbia vissuta. Nata e cresciuta qua. I lati negativi sono tanti e c’è stato un periodo della mia vita in cui ho rifiutato a priori un po’ di tutto: gli ambienti, le persone soprattutto. Poi quando cresci e ti fai la tua vita, i tuoi interessi e i tuoi giri e sei più sicura di te stessa riesci ad apprezzare quelle piccole cose che comunque sono nelle varie realtà che ci circondano, dalle persone alla mia città. Eccomi ad esempio presente ogni anno alla contesa della Margutta :)
Per maggiori approfondimenti consiglio la lettura del topic “Corridonia” su Macerata da Vivere in cui parlo della mia amata Villa Fermani e vi strappo una lacrimuccia :)

Quali sono secondo te i tre luoghi più belli delle Marche?
Così in velocità mi vengono:
Portonovo, il passetto in Ancona, la vista sul porto dalla cattedrale di San Ciriaco (dovrei trasferirmi in Ancona? ) Posso aggiungere Torre di Palme?
Però magari sono luoghi in cui sono stata più o meno recentemente e che sono più vivi nella memoria e che, soprattutto, sono legati ad esperienze o persone in particolare. Sono comunque dell’idea che posti semplicissimi possono diventare stupendi se associati a situazioni particolari.

I tre locali della provincia che ti piacciono di più?
Questa domanda è difficile, dato che la mia passata stagione invernale me la sono praticamente passata in un pub che voi conoscete.. :)
E in più della provincia? Comunque direi il Taranta ormai "defunto", Il Cafè de mar, perché ci sono tornata sabato, e,anche se è un po’ che non ci entro, non posso non inserire il Moon’s di Corridonia.
Ma forse vale anche qua la storia del luogo, e cioè l’associazione locale/luogo- esperienza vissuta.

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Franci in Belgio festeggia l'Italia Campione del Mondo.

Sei stata la prima ragazza moderatrice del sito, secondo te per quali motivi il numero delle ragazze che frenquetano la community è molto inferiore rispetto a quello dei ragazzi?
Quante volte nel forum ci siamo posti questa domanda! Che posso dire, io so che il forum è stato ed è ancora "un posto in più", dove sei a contatto con persone che magari incontri poi la sera per strada e conosci per la prima volta, dove se ti va hai la possibilità di scrivere cose di cui sicuramente hai la possibilità di parlare anche nella vita reale o forse no, insomma ognuno è libero di fare quello che vuole e, "usato" nei limiti, io ho visto nel forum sempre un’occasione in più per scambiarsi idee, parlare di cose semiserie così come delle cavolate più assurde.
Perché le donne non scrivono? Non lo so, forse perché fanno meno gruppo, non vanno nei luoghi che non conoscono, sono più misteriose, a volte si prendono troppo sul serio, facendo finta di avere altro a cui pensare. Forse anche perché un po’ hanno meno dimestichezza con la tecnologia.

Ci puoi sintetizzare in poche righe i concetti più importanti dei trattati elaborati dal Cadf (Comitato amiche della Franci)... :)
Eh eh, ti sembra facile! In una riga potrei scrivere che, quando va bene, l’uomo è un "broccolo". È si, il capostipite della dinastia della razza maschile descritta nel trattato, alla luce dei suoi successori, ci sembra un signore...
Prendendo un po’ più di spazio e diventando un po’ (poco) più seria potrei dire che negli ultimi tempi l’uomo ha qualche difficoltà. E non ci venite a dire che è colpa della donna che è cambiata. Ebbene, se le donne sono riuscite a cambiare, peraltro adattandosi a volte al comportamento degli uomini, anche l’uomo può farlo; svegliarsi, capire cosa le donne vogliono.
Noi donne siamo complicate e lo ammetto, ma a volte basterebbe così poco per farci contente, come un po’ più di comunicazione. Attenzione, comunicazione, non conversazione.

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Il Cadf al completo.

Due aggettivi per definire i ragazzi maceratesi? E due consigli per loro?
Beh io direi che si può andare oltre la distinzione tra ragazzi maceratesi e non, tanto mi sembra tutto il mondo sia paese. Penso che i ragazzi debbano avere un po’ più coraggio. Coraggio di comunicare, di dire quello che pensano, di "provarci" con una ragazza se sono minimamente interessati, di lasciare se non lo sono più. Ma ci sarebbe tanto da dire...

Ora qualche risposta diretta, scrivi i primi nomi che ti vengono in mente.
Un utente di secondopiero che non hai ancora conosciuto di persona e ti piacerebbe incontrare?
Fino a poco tempo fa avrei risposto Filosofy, nuova ragazza in questo sito di uomini. Troppo curiosa di conoscerla. Ora che ho avuto l’occasione di incontrarla rispondo GC.

L'utente (maschio) più simpatico del sito? Quello più affascinante? E quello più intellettuale?
Guido.
Bastò (come rispondere diversamente)
Andrea (prima di conoscerlo di persona eh eh)

_Paragona tre utenti della community a tre personaggi famosi.
Questa è l'ultima a cui rispondo e non mi viene in mente niente... in più è tardi e c'ho un sacco da fare oggi... Ci posso pensare un po'? :)

_Il personaggio televisivo che ti attrae di più?
Fiorello, televisivo e non solo. Il suo Viva Rai2 mi fa morire!

_Qual è secondo te il problema più grande che deve affrontare oggi l'umanità?
Conciliare il liberalismo economico e la ricchezza che ne deriva con la contemporanea povertà di una buona percentuale di abitanti del pianeta.

_E il tuo sogno più grande?
Una vita serena per me e per i miei familiari. Le cose buone possono accadere e i sogni si possono realizzare solo se si sta bene con sé stesso.

by Matteo Zallocco

Sette Comuni, tanti riconoscimenti

Quinto gruppo di Comuni in questo nostro Viaggio in provincia. Potete votare qui il vostro preferito.

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Esanatoglia (2.172 abitanti). Secondo una recente graduatoria stilata dal Censis è il Comune più ricco della provincia con un reddito annuo pro-capite pari a 31.000 euro. Un paese da sempre molto dinamico sotto il profilo economico.

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Apiro (2.421 abitanti). Una città multietnica con ben 33 nazionalità presenti e il noto Festival Internazionale del Folcore che si svolge la settimana di Ferragosto.

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Urbisaglia (2.775 abitanti). Dal passato al presente, dal parco archeologico al centro, ecco il secondo Comune più accogliente d'Italia (nella classifica Touring Club).

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Loro Piceno (2.498 ). Il paese del vino cotto. E non solo.

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Montelupone (3.375 abitanti). Uno dei Borghi più belli d'Italia (certificato dall'Unci), si è risollevato dopo la tragica frana di 25 anni fa.

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Montefano (3.228 abitanti). Nasce su una delle colline al confine tra la provincia di Macerata e quella di Ancona e vanta una fiorente agricoltura.

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Sarnano (3.423 abitanti). Un variopinto territorio di 64 Km/q, dai 400 metri della frazione Schito ai quasi 2000 di Castel Manardo. Gode di una posizione strategica e per questo è ricco di attività commerciali.

by Matteo Zallocco

venerdì 1 giugno 2007

Gianfranco contro tutti

...Un po' Funari, un po' Grillo, molto Peter Pan. Ecco GC, un vero e proprio personaggio che avrà fatto sicuramente incuriosire in molti con i suoi post nella più frequentata comunità maceratese online. Ed anche nella vita politica cittadina è uno di quelli che non le manda a dire...

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Intellettuale.

Nome: Gianfranco.
Cognome: Cerasi.
Data e luogo di nascita: Macerata “granne”, 20 febbraio 1966 (anno mitico, dopo di noi il diluvio).
Professione: Ho firmato un contratto di riservatezza che mi impedisce di parlarne, però posso dirti che lavoro con mio padre.
Cosa fa mio padre? Ha firmato un contratto di riservatezza che gli impedisce di parlare…
Due aggettivi per autodefinirti: padrone di nulla, servo di nessuno: politicamente uno scassacazzi.

Cosa ti piace e cosa non ti piace della città di Macerata?
Se rispondessi compiutamente sul "non mi piace" ci sarebbe abbastanza materiale per fare un libro degli orrori.
Di sicuro non mi piacciono quelli che chiamo "intellettuali organici", cioè fancazzisti di professione (imbucati nelle Scuole, nelle Università e negli Enti, nei Sindacati), che fanno finta di essere colti e "strutti" ma sono solo dei poveri mediocri, privi di fantasia.

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Pensieroso.

Le prime tre cose che faresti se fossi sindaco?
1) Potenziamento raccolta differenziata e chiusura Cosmari.
2) Riduzione Consigli di amministrazione di partecipate, controllate, ecc. comunali.
Manderei, finalmente, un buon numero di membri e presidenti (pagati per non fare nulla) a lavorare.
3) Taglierei i ponti tra i faccendieri ed i politicanti maceratesi.
Che fai mi sponsorizzi la candidatura?

Alle ultime elezioni eri candidato per un posto da consigliere comunale. Da quanto tempo segui attivamente la politica cittadina? Quali incarichi hai avuto?
Discutere/vivere/lottare in politica mi è sempre piaciuto, fin da quando avevo ancora i capelli lunghi (cioè ormai una vita fa).
Dovrebbe essere l’unico motivo dell’impegno in politica: "fare bene il bene comune".
Credo che interessarsi -disinteressatamente - della politica sia una "missione"… Solo che oggi vedo pochi "missionari" in giro.
La mia “carriera” è presto detta:
Rappresentante degli studenti a Ragioneria (1982-87) e nel Distretto Scolastico Provinciale 12 (1985-1987).
Segretario cittadino del PSI (1993-1994, poi si è sciolto) e dello SDI (2000-2006 quando ho lasciato, dopo che il partito ha quasi raddoppiato i voti rispetto alle precedenti comunali). Sono anche stato Consigliere di Circoscrizione (Manzoni-Marche) dal 1994 al 1997.
Ho sempre rifiutato, quelle poche volte che me l’hanno proposto, incarichi politico/amministrativi negli enti.

Come hai visto cambiare questa città nel corso degli anni?
La città è cambiata, e non in meglio.
Da 30 anni i palazzinari governano, indirettamente, la città: il sodalizio sul mattone DC/PRI non è mai cessato e i risultati (nefasti) si vedono ovunque.

Il tuo giudizio sul sindaco Meschini e sul presidente della Provincia Silenzi?
Guarda che ore sono… Si è fatto tardi… Tanti altri impegni… E’ stato un piacere….

Quali sono stati secondo te il miglior sindaco di Macerata e il miglior presidente della Provincia?
Perché mi fai domande a cui non è possibile rispondere?
Ce ne sono mai stati? Quale è la domanda di riserva?

Tre maceratesi che ammiri particolarmente?
Oltre il sottoscritto?

Totocomunali 2010, prova a indovinare (due nomi secchi) chi saranno secondo te i candidati sindaco del centro-destra e del centro sinistra...
Se vuoi una risposta certa faresti meglio a chiederlo alla "Triade" politico affaristica locale.
Di nomi ne girano tanti, ma per il momento nessuno è in pole position.

Il tuo pensiero sull'attuale situazione politica italiana?
Da una parte c’è la voglia di dire "mandiamoli tutti a casa" dall’altra il popolo è quello che è: meschino e vigliacco con i potenti e arrogante con i deboli.
I costi della politica si sono gonfiati a dismisura (le tangenti girano come e più di prima) e solo da noi la classe politica viene "pensionata" solo quando finisce sottoterra.
Il potere è una brutta bestia e i “giovani politici” nostrani non hanno alcuna capacità per domarla ma sono asserviti ad essa: potere, onori, soldi…

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Sognatore.

Chiudiamo la lunga parentesi politica.
Quali sono secondo te i tre migliori ristoranti della provincia tenendo presente il rapporto qualità-prezzo?
Ristorante dei Conti (Cingoli);
Lord Byron (Appignano);
Casa dei miei nonni (purtroppo ora definitivamente chiuso).

Come hai conosciuto la più frequentata comunità maceratese online?
Casualmente: facendo una ricerca sul mio nome, in internet, è venuto fuori che comparivo su www.secondopiero.com: sono andato a vedere, mi sono iscritto…
Ed ora vi toccherà sopportarmi fino alla fine dei tempi!

Un utente del sito che non hai conosciuto di persona e ti piacerebbe incontrare?
Se ci fosse la possibilità vorrei avere tempo di conoscerli tutti.
Ognuno dei frequentatori del sito ha caratteristiche ed idee interessanti, magari alcune contrastanti tra di loro ma se c’è la possibilità di far funzionare il cervello è sempre una buon cosa. Dal confronto nascono nuove idee, nuovi progetti, nuove avventure, nuove amicizie.
(Rileggendo l'ultima riposta mi sono accorto di aver dato una riposta che potrebbe sembrare politicamente-ruffiana, ma è la verità).

Il tuo sport preferito e la tua squadra del cuore?
Passati gli anni delle "Coppe Davis" al Pozzo (lo sport era bere il più possibile birra e whisky e tornare a casa, a piedi, con le proprie gambe dopo averci provato con tutte le ragazze presenti - dentro e fuori dal locale - ) oramai solo sport "meditativi" di squadra (tre/sette o, quando voglio fare qualcosa di "estremo" gioco a "rovescì".
La squadra è il grande, meraviglioso, unico Milan (7 coppe campioni, quasi tutte con la tv a colori... Mica siamo l'Inter).

Ci parli degli "Amici di Beppe Grillo", il club di cui fai parte? Cosa ti piace del "comico" genovese?
Non è un club, ma una libera associazione di persone che si è particolarmente stufata di come vanno le cose in Italia.
Si riuscirà a cambiare qualcosa? Se non ci si prova non lo si saprà mai.
Del comico mi piace quel suo parlare senza dover chiedere permesso ai "potenti" anche se non sempre sono d’accordo su tutto quello che dice.
Lo abbiamo invitato per luglio/agosto a Macerata, chissà se viene a fare un suo spettacolo allo Sferisterio...

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Con la sindrome di Peter Pan.

Infine, dicci cinque cose che non sappiamo di te in dialetto maceratese...
Mi prendi alla sprovvista, del dialetto maceratese so pochissimo.
Magari mi "scappa" qualche parola mentre parlo ma onestamente non posso dire di conoscerlo.

Domanda aggiuntiva.
Allora cinque cose che non sappiamo di te nella lingua che preferisci.
Una sono sicuro che interessi più le ragazze che i ragazzi...
Per le restanti quattro potrei definirmi:
sognatore, leale, onesto, simpatico (spero) con il complesso di Peter Pan.

Avete qualche altra curiosità su Gianfranco? Fategli qualche domanda qui sotto...

by Matteo Zallocco