sabato 10 giugno 2006

A spasso per Pieve Torina

Daniele: Ciao Giovi, ti va di fare di nuovo un giro con me? Ancora piccoli paesi. Lo sai che il mio obiettivo principale è quello di far conoscere soprattutto i paesi come Massaprofoglio e molti altri che spesso godono ahimè di ben poca considerazione da parte delle autorità competenti.
Giovi: Certo, siamo già stati a Caldarola, Visso, Muccia, Cessapalombo.Dove si va stavolta?
Daniele: Ti porterò a
Pieve Torina, ci sei mai stata? vedrai, ti piacerà.
Giovi: Ok, partiamo, cosa mi farai vedere? Raccontami qualcosa.

Daniele: Ciao Giovi. Siamo già stati a Caldarola, Visso, Muccia, Cessapalombo. Stavolta ti porto a Pieve Torina che si trova al centro di un comprensorio caratterizzato da un paesaggio molto bello tra pascoli, boschi e campi coltivati. E' un territorio che fu percorso dai popoli proto italici, che si spostavano dalle valli umbre alle piane adriatiche, dai pastori nomadi, dagli Etruschi e dai Romani, inseguiti da Annibale dopo la battaglia del Trasimeno, dai Longobardi di Spoleto e dai monaci Benedettini, dai Francescani e dai pellegrini d'ogni epoca, in cammino per Loreto e Assisi. Fino al 1587 appartenne alla Diocesi di Spoleto, quindi fu legata a Camerino per poi entrare, come gli altri comuni della zona, a far parte del regno d'Italia.

Giovi: Andiamo, dai! Da dove cominciamo?

Daniele: Di certo ti porterò al Santuario di Sant'Angelo in Prefoglio, costruito nel 1148. La chiesetta fu costruita all'imbocco della grotta nella quale, secondo la tradizione, sostarono S.Pietro e S.Paolo. Poi visiteremo il Santuario di Santa Maria in Caspriano di Casavecchia costruito nel 1350. Ti porterò anche al Museo della Nostra Terra, sono certo che ti piacerà. E' un museo che ricostruisce la vita e il lavoro dell'alta collina e montagna maceratese. Si trova all'interno del quattrocentesco convento di S. Agostino. Troveremo oltre cinquemila oggetti ed attrezzi esposti in ambienti ricreati della casa colonica e delle botteghe artigiane ( granaio, cantina, camera, scuola,sala della tessitura e della pastorizia , laboratori del bottaio, calzolaio, facocchino...).E' una raccolta unica, qui trovi delle immagini e il catalogo.

Il Mulino del Fiume è la sede distaccata del Museo, un edificio settecentesco con laghetto, chiusa a cascatelle, ancora funzionante nei suoi meccanismi a palmenti originari, una testimonianza dell'antica lavorazione dei farinacei. Poi se vuoi potremo visitare anche la raccolta archeologica del «Museo della Nostra Terra», e la Pinacoteca, che ne dici?

Giovi: Certo, non sono ancora stanca.

Daniele: La Pinacoteca è all'interno della Chiesa di San Giovanni, adibita a questo uso fin dal 1985, quando l'edificio, non più ufficiato da moltissimo tempo, venne riutilizzato dopo anni ed anni di abbandono ed incuria. Le prime notizie della Chiesa risalgono al 1603 quando era annessa alla Basilica Lateranense e possedeva due altari; nel 1724 vi veniva celebrata la festa di San Giovanni con rito solenne; nel 1821 fu adibita a cimitero comunale; 10 anni dopo il portale venne chiuso e spostato sul lato sud per la variazione dell'asse viario. La Chiesa ha una facciata in pietra locale. Tra le numerose opere che costituiscono la Pinacoteca ci sono sono alcune pale d'altare provenienti dalle Chiese distrutte di Pomarolo e di San Teodora; una Madonna col Bambino, Angeli e Santi di Girolamo Andrea De Magistris, pittori di cui abbiamo già parlato. Per chi fosse appassionato di storia dell'arte, si può ammirare un ciclo d'affreschi della seconda metà del trecento, staccati dalla Pieve di Santa Maria Assunta, sono il vanto di questa Pinacoteca.

Giovi: Grazie Daniele, abbiamo fatto un bel giro, alla prossima!

Fonti immagini: Musei dei Sibillini, Giacomolisia.it

by giovi

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