lunedì 20 marzo 2006

A Cessapalombo tra canyon e carbonaie

Ho deciso, tra le mete delle mie prossime escursioni sui Sibillini ci sarà Cessapalombo. Daniele, nuovo utente del forum e nativo di Massaprofoglio, altro paesino da riscoprire, mi ha proprio convinto. Dalla sezione Macerata da vivere, è partito da lui l’invito a visitare questi piccoli comuni maceratesi sconosciuti a molti turisti. E lasciamoci guidare: "Cessapalombo si trova all'interno del Parco Nazionale dei monti Sibillini e sul versante sinistro della vallata del fiume Fiastrone che cercando di crearsi un varco tra i monti, con l'impetuosità delle sue acque, ha modellato la valle che da esso prende il nome. Il tratto della valle che attraversa il territorio è particolarmente suggestivo in quanto il torrente Fiastrone scorre in una forra selvaggia scavata tra il monte Fiegni ed il monte Corvo; il corso d'acqua incide trasversalmente la cosiddetta "Dorsale Marchigiana" mettendo a nudo rocce molto antiche prevalentemente calcaree. Il Comune è costituito oltre che da Cessapalombo anche da varie frazioni: Montalto con il suo castello, Villa, Valle, Tribbio, (e la Città di Castro). Da visitare anche Monastero e l'abbazia del SS Salvatore, Col bottoni e Invernale." E cercando in rete si scoprono altre attrazioni che invitano a visitare la zona. A Cessapalombo ha sede il Museo delle Carbonaie. Quello dei carbonai era un mestiere tradizionale che ha caratterizzato l'antico sistema economico di gran parte della popolazione dei Sibillini. Le carbonaie erano la fonte di energia e la risorsa economica primaria delle popolazioni montane. Il museo, ubicato nel tardo-settecentesco Palazzo Simonelli, raccoglie gli strumenti tipici e la documentazione storica di quest'antica attività sviluppatasi fino a tutto l'800. Nel museo che si inserisce nel sistema museale dei Sibillini, è possibile seguire in un percorso a tappe, tutte le fasi del procedimento di produzione del carbone. Una escursione da segnalare nelle vicinanze di Cessapalombo è quella che porta alle Lame rosse, un sistema di guglie e pinnacoli nato dall'erosione del vento e dell'acqua. Tra i centri piu' vicini vi sono San Ginesio, Caldarola, Pievebovigliana, Fiastra, Camporotondo di Fiastrone. E se ci venisse fame? nella zona ci sono diversi ristoranti e se vogliamo fidarci di un vecchio blasone popolare si dovrebbe mangiare bene. Si recitava infatti a proposito di Camporotondo: A ccamburtunnnu/ se magna bbèè-è-è/ ...e se jira a ttunnu!.... Il termine bèèè aveva probabilmente un doppio senso e essere sia un richiamo per il verso della capra e della pecora visto che in zona c'erano molti allevamenti di ovini e caprini sia che si mangiava bene .

Grazie dunque a Daniele DeFelice per l'invito a visitare una zona così ricca di cultura e bellezze del paesaggio! Quale sarà la prossima meta?

by giovi

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