giovedì 13 luglio 2006

I tesori delle Marche, la top ten di Edoardo Danieli

"E adesso siediti... su quella seggiola".
Riccardo Cocciante - 12 luglio 2006 - Sferisterio.
(Alla fine non ci sono stato, ma questa frase non poteva certo mancare nella sua ultima tournèe)



Dopo Eleonora Ciaralli ecco la top ten e un bellissimo racconto sulle Marche di Edoardo Danieli, che potete andare a trovare su www.edoardodanieli.it
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1-San Maroto di San Giusto (Pievebovigliana) (nella foto)
2- Fonte Avellana
3- Castel di Luco (Acquasanta, ap)
4- Torre di Palme
5- La Valle dell'Asola
6- Il palazzo ducale di Urbino
7- I mosaici della cattedrale di Pesaro
8- Il Guasco di Ancona
9 La spiaggia di Mezzavalle
10- l'Annunciazione di Lorenzo Lotto (Recanati)


Da non marchigiano, amo le Marche dove vivo da oltre 30 anni. Ho
segnalato alcuni (chissà quanti ne ho dimenticati) dei luoghi che mi
sono rimasti in mente in base ad un unico criterio: la relazione
virtuosa che l'uomo è riuscito a costruire con l'ambiente. Questo -
nelle Marche - accade sovente e anche se il paesaggio - il prodotto di
questa relazione - non ha la grandiosità di altri luoghi esprime
un'originalità che trovo significativa e appagante. Molti dei luoghi
che segnalo sono chiese e conventi sebbene non abbia una grossa
frequentazione con la religione e se manca Santa Maria di Chiaravalle
di Fiastra (che mi pare qualcuno citi nel blog) è solo perché ormai è
stata trasformata troppo in Disneyland. Va da sè che nella costruzione
di una identità regionale il contributo religioso, di pensiero e di
opere, specie delle comunità di monaci, non può essere ignorato. Se
poi aggiungete - penso a Fonte Avellana - le elaborazioni su temi di
attualità penso che esista accanto a noi un laboratorio di pensiero
che è una inesauribile fonte di senso di cui questi luoghi sono
testimonianza. Anche Castel di Luco, come Fiastra, è un luogo
"commerciale" ma qui nella valutazione subentra un tocco di
contemporaneità: non possiamo considerare questo patrimonio fisso e
immutabile. Gestioni corrette possono esistere. Torre di Palme, più
del Conero, è la collina che arriva al mare e decide di non
arrendersi. Così come la Valle dell'Asola, esprime una resistenza alla
irrestibile attrazione della forza di gravità, che trasforma la terra
in una collina armonica in cui alla caduta segue la risalita. Peccato
che menti davvero pericolose ci abbiamo costruito due discariche: ma
anche questo è Marche. Il palazzo ducale di Urbino e i mosaici di
Pesaro sono il segno della storia "ufficiale", che non mi sento di
negare, atteggiamento talora snob e superficiale. Affacciarsi alla
finestra di Federico è un'emozione. Il Guasco di Ancona è dove vivo
immerso nella "puzza di minestrone" dovuta ai silos del porto che
caricano granaglie (ma scusa, amico antidorico: che minestroni
mangi? ). Passeggiate tra piazza del Plebiscito e la Cattedrale alla
ricerca dei luoghi di Ossessione e poi ne parliamo. Mezzavalle è la
spiaggia più bella delle Marche. Punto. Infine, le Marche non
sarebbero così belle se non ci fossero i marchigiani. E quale
immagine, se non una "vergara" che si ritrae ma che domina come
protagonista nell'angolo, a differenza del gattuccio che si spaventa,
davanti alla rivelazione quotidiana della creazione della vita?. Qui
finisce l'elenco. Mancano sicuramente Ascoli e Jesi - straordinarie
piazze e civiltà - ma purtroppo è una necessità del gioco di cui
ringrazio ancora il promotore.

Edoardo Danieli

by Matteo Zallocco

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