giovedì 7 dicembre 2006

Le terre maceratesi del tartufo

Se diciamo tartufo e pensiamo ad un comune marchigiano, cosa ci viene in mente? Acqualagna e non potrebbe essere altrimenti visto che la provincia di Pesaro è quella che viene descritta come vocata territorialmente. Un giacimento gatronomico di 50 km quadrati attorno al comune pesarese che nel libro "I luoghi del gusto" del gastronauta Davide Paolini, è citato come esempio di straordinario connubio territoriale con circa 200 tartufaie artificiali e diverse aziende che commercializzano il fungo. Circa il 10% degli abitanti dell'area possiede il patentino e il 90% dei cani viene da qui. E' inoltre in provincia di Pesaro, a S.Angelo in Vado che sorge il centro di Tartuficoltura sperimentale della Regione Marche. Il Centro Sperimentale, produce piantine tartufigene, che, micorizzate, sono usate per rimboschimenti e tartufaie coltivate.

Ma il prezioso tubero si trova anche nelle altre province. Nel maceratese è molto diffuso il Tartufo Nero Pregiato, nei comuni di Fiastra, Caldarola, Sarnano, Sanginesio, Camerino, Castel Raimondo, Visso, Matelica. Il Tartufo Bianco Pregiato nei comuni di Sanginesio, Gualdo di Macerata, Penna S.Giovanni, Camerino. A Muccia la settimana scorsa si è svolta la manifestazione "Le terre del tartufo" e il tartufo, insieme ad altri prodotti del bosco, sarà protagonista a Treia in occasione dell'evento "Sotto l'albero: I tesori del bosco".

Sabato 9 dicembre si parlerà di tartuficoltura durante il convegno "Il Bosco un’opportunità del Territorio” . Tra i relatori infatti vi sarà il Prof. Mattia Bencivenga, Docente del Dipartimento di Biologia Vegetale e Biotecnologie Agroambientali dell’Università degli Studi di Perugia. Il Prof. Bencivenga, un esperto sull'argomento, parlerà della tartuficultura e sue prospettive in Italia. La tartuficoltura costituisce una nuova e interessante forma di agricoltura in continua espansione ed evoluzione soprattutto per la ricerca, da parte degli agricoltori, di attività agricole alternative nel rispetto dell’ambiente e possibili anche nei terreni marginali in continuo abbandono e soggetti a degrado ecologico. Negli ultimi anni è aumentato il consumo dei tartufi freschi e conservati mentre è fortemente diminuita la produzione delle tartufaie naturali a causa della intensa raccolta, della modificazione degli ecosistemi, dell’abbandono delle campagne. Come conseguenza si è verificato un forte aumento dei surrogati del tartufo, e con essi delle frodi alimentari. Questo stato di cose ha favorito lo sviluppo della tartuficoltura propagandata dai vivaisti a cui è possibile rivolgersi per acquistare le piante micorrizate e fare progetti di tartufaie. Sono state, così, impiantate numerose tartufaie, ma solo poche forniscono una produzione soddisfacente.

Sotto l'albero: I tesori del bosco è molto altro. A Treia, oltre al convegno, ci saranno stands espositivi con l'opportunità di acquistare prodotti del bosco: dai funghi al miele, le mele rosa di Camerino, pecorino col tartufo, noci, confetture, nocciole e una selezione di vini del territorio. Non mancheranno cestini di vimini e "vanghetti" per cavare i tartufi. Che altro? possibilità di fare passeggiate guidate, corsi di cucina e degustazioni. Domenica 10 dicembre presso la località San Lorenzo, sarà inoltre possibile assistere ad una gara di cani da tartufo “Come staniamo i tartufi”, a cura dell' Associazione Riminese Tartufai. La promoter Lely vi informa di tutte queste cose e ultime news sul blog Sotto l'albero: I tesori del bosco. Seguitelo!

Allora ci vediamo a Treia che in occasione del convegno di sabato entrerà ufficialmente a far parte dei comuni italiani insigniti del titolo "I Borghi più belli d'Italia".

by giovi

Nessun commento:

Posta un commento