mercoledì 10 gennaio 2007

Ecco dove si formano gli insegnanti del futuro

Ecco l'intervista a Michele Corsi pubblicata qualche giorno fa.
Image

Professor Corsi, la possiamo definire un docente maceratese doc?
«Direi proprio di sì: vivo a Macerata dal 1968 e da 34 anni insegno in questa Università. Dopo 28 anni di lavoro nella Facoltà di Lettere, dal 2000 sono a Scienze della formazione».
Facoltà di cui è diventato preside il 5 novembre del 2003. Come è cambiata in questi tre anni? «Scienze della formazione è ripartita ufficialmente nel 2003 con poche centinaia di iscritti: ora siamo arrivati a 3.000 studenti».
La sua più grande soddisfazione nel corso di questo 2006?
«Sono due, una a livello istituzionale e una a livello privato: la crescita in quantità e qualità - anche per quanto riguarda il corpo docenti - di questa Facoltà; e la laurea di mio figlio Armando».
E’ anche risultato il primo degli eletti all’interno del Consiglio direttivo della Società italiana di pedagogia per il triennio 2006-2009...
«Sì, ricevere 140 voti dai pedagogisti di tutta Italia è stata un’altra bella soddisfazione».
Qual è il punto di forza di Scienze della formazione?
«E’ una Facoltà giovane e come quando si è giovani c’è molto entusiasmo. Siamo una bella squadra e inoltre abbiamo un rapporto fortissimo con il territorio e con molte altre sedi universitarie, anche dell’Africa, dell’Asia, e di altre nazioni europee. Inoltre collaboriamo con molti centri studi nazionali di eccellenza. La maggior parte di questi rapporti sono nati nel corso del 2006».
Quali sono, invece, i problemi con cui dovete convivere?
«Stiamo crescendo troppo in fretta e ogni giorno abbiamo problemi di spazio, soprattutto per quanto riguarda i parcheggi. Fortunatamente quest’anno ci siamo trasferiti in questa nuova struttura di Contrada Vallebona: nella vecchia sede di viale don Bosco gli ostacoli sarebbero stati insormontabili».
L’offerta didattica della Facoltà di Scienze della formazione vede attivi i Corsi di laurea triennali di Formazione e gestione delle risorse umane, Formatore per l'e-learning e la multimedialità, Formazione e gestione dei sistemi turistici; quelli specialistico-magistrali di Pedagogia e Scienze umane, Pedagogista della marginalità e della disabilità; unitamente al Corso di laurea quadriennale in Scienze della formazione primaria aperto quest'anno a 400 nuove immatricolazioni. Insomma, l’offerta si è notevolmente ampliata...
«Quest’anno abbiamo inaugurato nuovi corsi e c’è stato un vero e proprio boom di iscritti. Abbiamo anche attivato - in convenzione con il Cup (Centro universitario del piceno) - il corso di laurea triennale in formazione e gestione delle risorse umane nella sede distaccata di Spinetoli».
Cosa va e cosa non va all’Università di Macerata?
«Ormai abbiamo un governo unitario, collegiale, condiviso. Basti pensare che il rettore Sani è stato rieletto a giugno con l’80% dei voti. Stiamo vivendo un momento d’oro. Secondo il mio parere non abbiamo grossi problemi ma dovremo investire sempre più sull’internazionalizzazione e l’alta formazione superiore, e costituire in questo Ateneo delle strutture d’eccellenza perchè abbiamo docenti di primissimo piano. Oltretutto la nostra Università è molto legata al territorio: abbiamo legami solidi con enti e istituzioni, dal Comune alla Provincia, dalla Camera di Commercio alla Fondazione Carima, da Confindustria a Banca delle Marche».
Quale sarà il futuro di Michele Corsi?
«Nel 2021 andrò in pensione e a quel punto non metterò più piede qui dentro. Ma nei prossimi 15 anni continuerò a lavorare con tutto il cuore nella mia Università».

by Matteo Zallocco

Nessun commento:

Posta un commento