mercoledì 19 dicembre 2007

Anffas Macerata, un'associazione che merita un regalo

Image
Anffas Macerata fotogallery

In una città ricca di associazioni come Macerata gode della stima di tutti l'Anffas, per il lavoro che svolge quotidianamente al servizio della collettività. Nata nel 1967 l'Anffas Macerata è cresciuta nel corso degli anni fino a diventare un punto di riferimento per l'intera regione.
I servizi e soprattutto i sorrisi che l'Annfas riesce a regalare ogni giorno alle persone affette da disabilità intellettiva li ho visti di persona andando a trovare l'altro giorno il presidente Mario Sperandini, che per questa Associazione lavora a tempo pieno come volontariato.
Di seguito l'intervista, uscita ieri sul Carlino di uno dei candidati al Maceratese dell'anno.
Questo è un periodo importante per l'Anffas, alla ricerca fondi per la realizzazione dei lavori della nuova struttura che consentirà all'Anffas di accogliere le richieste di altre persone e garantire a tutti uno spazio capace di donare serenità.

Image

MACERATA
Un mare di professionalità in un oceano di solidarietà. Nelle strutture dell'Anffas di via Vanvitelli si scopre un mondo pieno di valori che può essere un esempio per la nostra società e un orgoglio per questa città. L'Anffas Macerata nasce nel 1967, Mario Sperandini ne è il presidente dal 1989. Una vita dedicata al volontariato per lui che da tre anni è in pensione dopo aver lavorato nel settore della psichiatria.
Come è nata questa Associazione onlus?
“L'Anffas è sempre stata una grande famiglia – risponde Sperandini – Nacque a Roma nel 1958 su iniziativa di una mamma che partorì un bambino con una disabilità intellettiva. E' una donna francese che sposò un italiano e una volta arrivata a Roma trovò il deserto in tema di servizi e diritti. Allora contattò altre mamme che vivevano la stessa esperienza e insieme costituirono questa Associazione che si sviluppò rapidamente in Italia. A Macerata nacque nel '67 su iniziativa di un gruppo di genitori che si impegnarono a tirar fuori dalla clausura domiciliare i propri figli”.
L'Anffas Macerata non è solo un centro socio-educativo...
“E' un centro di riabilitazione perchè fin dall'inizio è stato incluso il settore sanitario. Gestiamo un centro ambulatoriale per più di 400 pazienti che si sottopongono a sedute di fisioterapia, psicomotricità, logopedia e visite specialistiche e per questo siamo diventati un punto di riferimento non solo per la Zona Territoriale di competenza”.
Lei come si è avvicinato a questa Associazione?
“Come tutti i genitori. Trentacinque anni fa mia figlia nacque con una disabilità intellettiva e nei primi anni '80 ho vissuto anche l'esperienza della scuola speciale, in cui questi ragazzi venivano veramente discriminati”.
Come è cambiata l'Anffas in tutti questi anni?
“Abbiamo fatto tanto, impegnandoci sempre in prima persona e coinvolgendo l'istituzione pubblica. Il nostro impegno principale è stato l'accoglimento della disabilità dal punto di vista sociale e culturale. C'è sempre stato un gruppo di genitori che si è impegnato molto per chiedere più diritti e più attenzione”
C'è sostegno da parte delle istituzioni e dell'opinione pubblica?
“Sicuramente nel corso degli anni la solidarietà è cresciuta. D'altronde ciò che l'Anffas fa va a vantaggio di tutta la collettività. Ma non è facile in una società sempre più egocentrica e narcisista, in cui l'apparire conta più di tutto. Ma Macerata è sempre stata una città accogliente e attenta ai valori. Se siamo riusciti a fare tanto è anche grazie all'ambiente circostante”.
Come si svolge l'attività quotidiana?
“Ospitiamo nel Centro Diurno (dalle 8.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì) 54 ragazzi che hanno terminato il percorso di inserimento scolastico. Vengono seguiti da 14 educatori e divisi in gruppetti per svolgere le attività secondo un piano individuale. Otto di loro vengono poi ospitati nella Comunità alloggio. Il problema angosciante dei genitori è infatti il “dopo di noi”, “cosa faranno quando non ci saremo più”. Da nove anni questi ragazzi vivono insieme, seguiti da tre educatori, con lo scopo di ricreare per quanto possibile il clima familiare. Nelle altre due strutture ospitiamo l'amministrazione e l'ambulatorio. Oltre a noi genitori volontari abbiamo un personale composto da 49 dipendenti, più i consulenti esterni”.
Ma gli spazi non bastano...
“Esattamente. Sono in lista d'attesa per l'accoglienza altri venti ragazzi. Per questo la Provincia ci ha concesso il diritto di superficie per 99 anni di uno spazio annesso. Per la realizzazione del progetto è stata preventivata una spesa di oltre tre milioni di euro, un impegno rilevante che Anffas può sostenere solo con l'aiuto degli altri. Abbiamo lanciato una campagna pubblicitaria con l'attore Cesare Bocci e presto partirà una rassegna teatrale al Lauro Rossi dove gli incassi andranno a sostegno di questo progetto. Quest'anno abbiamo bisogno di un regalo di Natale.”

Image
Il progetto del nuovo Centro Servizi.

Per ulteriori informazioni www.anffas-macerata.it

by Matteo Zallocco

Nessun commento:

Posta un commento