mercoledì 11 febbraio 2009

Un'armonia di colorate trasparenze


Chiesa di San Francesco,
Civitanova Marche

Caldarola ha una tradizione nella concia e lavorazione del pellame, ma non del vetro. Eppure da ventidue anni è presente un laboratorio di vetrate artistiche che è riuscito a guadagnarsi l'apprezzamento della popolazione. Titolare è la signora Giorgia Morbidoni proveniente dai corsi regolari della Scuola d'Arte e poi dall'Accademia delle Belle Arti di Macerata. Sin da piccola ha amato il disegno, il colore e l'arte in genere. La decorazione pittorica e la pittura sono le sue passioni e il passaggio dalla tela al vetro è stato naturale. Giorgia, giovane studentessa, seguiva le lezioni di un'anziana docente di tecniche pittoriche che aveva richiesto agli allievi dei vetrini dipinti a freddo con il finto piombo. Lei presentò una lampada a cubo molto semplice: un telaietto di legno teneva insieme quattro vetri dipinti, infilati ai lati. Pensò subito che con il vetro si potessero realizzare più oggetti e da li nacque il suo amore per il materiale scoperto 5.000 anni fa in Egitto e Mesopotamia. Versatile, trasparente e incorruttibile agli agenti chimici; gli artigiani ne hanno sempre apprezzato la sua ottima plasmabilità a caldo e la possibilità di decorarlo e colorarlo. Nel XX secolo l'uomo ha scoperto anche che il vetro è il materiale riciclabile per eccellenza. Nel suo laboratorio si creano vetrate artistiche, mosaici e oggetti di vetro. Non è una vetreria industriale che produce in serie, come ne esistono a Tolentino. Nel suo laboratorio sono rispettate le specifiche richieste ed esigenze del singolo cliente, dunque si eseguono i lavori su misura. La tecnica si può insegnare, ma sono la creatività e la sensibilità artistiche che fanno la differenza. Giorgia evidenzia che per realizzare una bella vetrata non basta la tecnica: i più famosi vetratisti erano grandi pittori. La sua caratteristica peculiare è la continua ricerca nel vetro e su come si può combinare con la vetrofusione, la grisaille e la rilegatura. Quest'ultima tecnica risale al medioevo quando gli artigiani europei utilizzarono i vetri colorati per decorare le ampie vetrate delle cattedrali gotiche (Canterbury, Chartres, entrambe del XIII sec.).

Le vetrate illuminate dalla luce solare affascinavano la gente; esse illustravano scene bibliche anche a chi non sapeva leggere. I vetri colorati erano tenuti insieme da strisce di piombo scanalate. Giorgia aveva sempre desiderato trovare impiego nel settore per il quale aveva studiato e nel 1986, dopo il matrimonio, decise di aprire questo laboratorio. Avendo creato un'attività artigianale nuova per la zona, all'inizio c'è stata qualche difficoltà a proporre i vetri artistici per le porte quando ancora non li usava nessuno. Poi le persone hanno iniziato ad ammirare le sue vetrate. Il laboratorio esegue la lavorazione totale del vetro in tutte le sue tecniche: rilegatura a piombo, pittura grisaille, rilegatura Tiffany e vetrofusione a forno. Anche il marito Italo ha seguito lo stesso percorso di studi ed entrambi hanno frequentato vari corsi di perfezionamento. I loro oggetti e vetrate sono stati esposti in numerose fiere nelle Marche. Di loro se ne sono occupate anche RAITRE, TV Centro Marche e TVRS. Giorgia ha trasferito al vetro la sua passione per la pittura; è una donna creativa e il suo lavoro la gratifica e l'appaga. Pensa e realizza, certo non tutti gli esperimenti le riescono, ma anche gli insuccessi servono.


Vetrate e arredi sacri realizzati nel maceratese

Numerose sono le sue realizzazioni di rilievo: le vetrate “San Martino”, la “Resurrezione” e la “Madonna del Rosario” della chiesa di Fiegni (Fiastra), le vetrate del palazzo comunale di Morrovalle, della casa di riposo di Loreto e di alcune chiese di Mogliano. Ha restaurato le vetrate della basilica di San Venanzio a Camerino e una vetrata a mosaico sulla trasfigurazione nella chiesa SS. Salvatore di Sant'Angelo in Pontano. A Caldarola sono sue le vetrate della chiesa del beato Francesco a Piandebussi, la Madonna Assunta in cielo a Pievefavera, la vetrata all'ingresso del Municipio e di molte abitazioni private. Alcune sue opere si trovano a Vienna, in Germania e in Svizzera. Il laboratorio, un'armonia di colorate trasparenze, dispone del sito web in cui sono raccolte le immagini delle vetrate e arredi sacri creati fino ad oggi.

Eno Santecchia

by giovi

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