giovedì 12 gennaio 2006

Che McOlimpiadi!


10 gennaio 2006, come previsto, la Fiaccola Olimpica, in viaggio verso Torino, sede delle prossime Olimpiadi invernali, è passata nelle Marche. Macerata e Recanati le tappe principali nel maceratese. Tedodofori, sponsors e gadget come da copione, numerosi cittadini ai bordi della strada a salutare. Da parte di chi ha seguito l'evento, emozioni contrastanti per la presenza degli immancabili sponsors al seguito del viaggio della fiaccola Olimpica per le varie regioni italiane.
Tra gli sponsors vi è la Coca Cola, il partner più "longevo" e regolare delle Olimpiadi. La sua collaborazione tra Coca-Cola e i Giochi Olimpici ha avuto inizio nel 1928 e da allora si è ripetuta per ogni edizione dei Giochi.
In attesa dell'inaugurazione, si sta lavorando per allestire le varie aree di accoglienza e per la ristorazione che servirà migliaia di pasti nei giorni delle competizioni. Chi ha vinto la gara d'appalto per il servizio di ristorazione alle prossime Olimpiadi? la McDonald's In altri termini, McDonald’s è il ristorante ufficiale dei Giochi e allestirà due nuovi ristoranti nel Villaggio Olimpico di Torino e nel Centro Stampa Principale al Lingotto dove verranno accolti migliaia di atleti, tecnici e accompagnatori delle nazionali e giornalisti. I nuovi locali andranno ad aggiungersi ai 13 ristoranti McDonald's già attivi nella città di Torino. McDonald's si presenta ai Giochi Olimpici per la quinta volta come Top Sponsor e per la sesta come Ristorante Ufficiale.
In occasione della manifestazione olimpica, novità in arrivo. La nuova iniziativa della multinazionale è quella di fornire le informazioni nutrizionali, già esposte nelle locandine, anche sugli incarti. Ti mangi un Big Mac e allo stesso tempo leggi cosa c’è dentro. Mangiare informati: quanti grassi, quante calorie, quanto sodio ecc…e se oltre alle calorie ci facessero sapere anche gli ingredienti e gli additivi? sarebbe davvero utile.

Ora immaginate lo stupore di giornalisti, atleti, allenatori, turisti e appassionati nel vedere che al posto di bagna cauda, formaggi DOP e vini piemontesi DOC, troveranno un BigMac al self-service olimpico e qualche milk-shake come dessert.. Ma come può essere accaduto? Interrogativi che nascono in relazione alla regione ospitante, il Piemonte, dove per la precisione a Bra, vi è la sede della Slow food che del mangiare bene e lento è promotore, e non a caso a Torino si svolge il Salone del gusto. La Regione Piemonte e anche le altri regioni italiane, spendono grosse cifre per foraggiare Saloni del Vino, del Gusto e per promuovere il made in Italy all’estero. Quale miglior occasione come quella dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 per affiancare allo sport e ai suoi valori uno spettacolo di gusti e sapori? Possibile non sia sfuggita la cosa e proprio nessuno del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali o altre istituzioni vogliano far mangiare e bere italiano agli atleti, agli accompagnatori, alla stampa estera e alle migliaia e migliaia di appassionati che assieperanno piste di sci e palazzetti del ghiaccio?

Fonte: Asapress, TRASHFOOD, Foto di Roberto Blarasin

by giovi

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