martedì 8 gennaio 2008

Jimmy Fontana, 50 anni di carriera con Macerata nel cuore

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Di seguito l'intervista già uscita sul Carlino per l'iniziativa del Maceratese dell'anno.

MACERATA
Una carriera d'oro. In questo 2007 Jimmy Fontana, Enrico Sbriccoli per l'anagrafe, ha festeggiato i cinquant'anni di carriera, le sue nozze d'oro con la musica leggera.
Una bella soddisfazione...
“Assolutamente sì, ho festeggiato questa ricorrenza con uno spettacolo formidabile a Roma. Ora siamo intenzionati a riproporlo in giro per l'Italia con un tour che spero possa partire da Macerata. A breve ci metteremo in contatto con chi di dovere”.
Che legame conserva con la sua città?
“Ho sempre sentito un legame fortissimo. I mie quattro figli sono nati a Macerata e anche se viviamo a Roma da tanti anni sono sempre rimasto attaccato alla mia terra. E poi c'è la mia famiglia, i miei fratelli. Ho passato due anni molto brutti. Silvio, il più piccolo, che si occupava di pubblicità a Milano, è morto nell'agosto del 2004. L'anno dopo, sempre ad agosto, è toccato a Mario. Era un personaggio straordinario, aveva una cultura immensa ma allo stesso tempo sapeva essere molto semplice. Siamo rimasti in tre: io, Americo e Rita”.
Ma è vero che ricorda le sue origini in ogni spettacolo?
“Sì, l'ho sempre fatto, per me stesso e per il pubblico, perchè il dialetto maceratese riesce a comunicare in un modo incredibile e diverte sempre gli spettatori. Ogni volta ricordo a tutti: “Oh, io so' de Macerata”.
Un vero testimonial per la nostra terra...
“Non a caso quest'anno sono stato nominato ambasciatore delle Marche nel mondo. Per la mia regione in questo 2007 ho cantato in Belgio, in Russia, due volte in Canada e recentemente in Uruguay e in Argentina, dove ho trovato tanti marchigiani che mi hanno riempito di affetto e calore”.
Cosa gli piace e cosa non gli piace della provincia di Macerata?
“E' una provincia bellissima, la tranquillità di questa terra è un grande pregio, ma per un artista diventa un ostacolo e se non si va fuori è impossibile sfondare. Quante volte da giovani ci chiedevamo: “Che cavolo se fa qua a Macerata”. “
Qual è il luogo del Maceratese che le manca di più?
“Santa Croce, il quartiere della mia giovinezza, le lotte tra le bande, ma anche le attività parrocchiali con don Primo, don Terzo e don Serafino. Sono cresciuto in viale Carradori e di quegli anni conservo ricordi bellissimi, nonostante conobbi anche la guerra (quella vera) da bambino”.
E a Macerata è anche iniziata la sua carriera...
“Sì con il complesso degli Hot Club insieme a bravissimi musicisti come Giovanni Spalletti, Silvano Pietroni (se mi avesse dato ascolto e si fosse trasferito in una grande città sarebbe diventato un grande), Mancini, Grasselli, Petroselli. Poi nel '56 mi sono trasferito a Roma dove ho simulato l'Università perchè ero sempre impegnato con la musica, con il jazz”.
Quali sono i suoi ricordi più belli di questa lunga carriera?
“Mi sono tolto veramente tante soddisfazioni ed è difficile parlare solo di qualche occasione in particolare visto che ho girato un po' tutto il mondo. Di sicuro due canzoni come “Il Mondo” e “Che sarà” mi hanno regalato gioie immense raccogliendo successo ovunque”.
A proposito di “Che sarà”, ha recentemente rivelato che il “paese mio che stai sulla collina” in realtà non è Macerata...
“Sì e no. Quelle precise parole sono di Franco Migliacci, ma un po' le ha scritte per me anche perchè io mi ci sono sempre ritrovato alla perfezione. Mi sono sentito fare questa domanda ovunque, a cominciare da Camerino, dove sono nato. E io: “Certo, certo”. Un po' di finzione ci vuole.”
E ora quali sono i progetti di Jimmy Fontana?
“Lanciare questo tour e continuare a girare il mondo come ambasciatore delle Marche. Prossimamente dovrò andare negli Usa e in Australia. Per me è un grande onore rappresentare e promuovere questa splendida regione”.

by Matteo Zallocco

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