giovedì 17 gennaio 2008

Quanto sei locavoro?

Prendetevi qualche minuto per un piccolo test.

  • Quando andate a fare la spesa guardate sempre le etichette alimentari?
  • La vostra parola d’ordine degli acquisti ortofrutticoli è assoluto rispetto della stagionalità?
  • Solo acquisti di prodotti che crescono in un raggio limitato di km? diciamo tra i 100 e 200 km?
  • Vi ritenete una persona che mette in stretta relazione tematiche ambientali e alimentazione?
  • Brindate solo con spumante marchigiano?, Passerina Doc, Vernaccia di Serrapetrona Docg per intenderci?
  • Per voi il formaggio da privilegiare è quello dei Sibillini?
  • Frutta,legumi e ortaggi solo autoctoni?

    Allora siete un locavoro o aspirante tale. Secondo il New Oxford American Dictionary, il termine locavore è stato eletto parola dell'anno. Il locavoro mangia tutto, purché sia stato prodotto nel raggio di un un certo numero di km o poco più dal proprio luogo di abituale esistenza. E tutto ciò a che pro? Per ridurre l’impatto ambientale delle proprie abitudini alimentari. Meno viaggiano i prodotti, più freschi sono quando li mangiamo, meno emissioni di CO2 causiamo. Il movimento è nato negli USA nella baia di San Francisco come potete vedere dal loro sito internet.

    A dimostrazione che la nuova tendenza ecologica si sta diffondendo, anche in Europa si sta affermano tra gli anglosassoni il termine food miles, e in Italia come è stato tradotto? cibi "A Km Zero", cibi prodotti in loco. Un modo concreto per ridurre l'inquinamento: utilizzando prodotti stagionali del territorio si evitano trasporti di merce per lunghe distanze con relativo abbattimento dell'emissione di gas serra. Sono nate così al Nord, le osterie A Km Zero dove si cucinano e servono prodotti dall’azienda o in un raggio limitato di km. E poi si stanno diffondendo i "Farmers market", cioè: mercati degli agricoltori, dove i produttori vendono direttamente ai consumatori. E sullo stesso filone di pensiero si inseriscono i "distributori autmatici di latte crudo", latte appena munto, filtrato, refrigerato, e distribuito attraverso distributori automatici self-service; e i mercatini regionali del BIO".

    Qualche indicazione sul Local food in rete si trova su Biodiversità.info. Cliccando sul sito si aprirà una mappa dell'Italia, spostando il mouse su ciascuna regione si accede a una directory di aziende e fattorie. Con il motore interno è possibile anche effettuare la ricerca per tipologia di alimenti, oltre che per località. Ho trovato però solo una azienda maceratese, più rappresentata la provincia maceratese sul sito di Campagna Amica. Anche in questo caso un motore interno vi permetterà di conoscere i nomi di alcune aziende maceratesi che producono formaggi, olio, e altri prodotti. Disponibile in rete anche la mappa dei distributori automatici di latte. Ricordate? ne avevano parlato. Ce ne sono tre nel maceratese.

    Colti da istinto locavoro? Sembra facile a parlarne, ma se si vive in città, e si fa spesa al centro commerciale tutte le settimane sembra una impresa impossibile? E invece no, oltre alle mappe del cibo locale da guardare, annotatevi anche le date dei mercatini Bio in programma nei prossimi mesi. Andate, assaggiate, magari fate conoscenza con il casaro e lo andate a trovare…Per esempio il prossimo weekend a Civitanova Marche ci saranno i mercatini inseriti in Vivi la tua terra. Se andate, scattate qualche foto, l’album di Cronache Maceratesi vi aspetta come sempre.

    credits : William Butler Yeats

  • by giovi

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