giovedì 3 gennaio 2008

L'anno novo e la Pasquella

In Toscana si chiamano Befanate, nelle Marche e in Emilia Romagna sono i canti della Pasquella, canti di questua che si eseguono alla vigilia dell’Epifania, dall’imbrunire a notte fonda. L’usanza diffusissima nella tradizione popolare di tutte le regioni italiane, seppure in forme assai diverse, portava in un recente passato, gruppi di questuanti a intonare canti connessi al ciclo annuale della vegetazione. Oltre alla Pasquella, altri canti di questua sono quelli in occasione di Sant'Antonio, della Passione, il Cantamaggio, e tra i bambini, lo Scacciamarzo, tutti coincidono con alcune date precise del calendario agricolo e sono eventi rituali strettamente legati al ciclo della natura e sintetizzano anche lo stesso ciclo vitale dell'uomo. Il canto della Pasquella, vedeva protagonisti le squadre di "cantori", che si recavano di casa in casa, ripetendo ogni volta il rito del canto come augurio di salute, di benessere e di abbondanza, in cambio di piccole offerte di denaro, cibo e vino, destinati al pranzo che avrebbe concluso la festa. La classica formazione dei questuanti era di tre elementi: organetto, cembalo, "timpani" (triangolo) e voci maschili. Nel fabrianese gli strumenti accompagnatori erano anche il "violone", i violini, la fisarmonica o l'organetto. Gli antichi rituali sono andati inesorabilmente scomparendo a causa delle trasformazioni profonde della società e dell’ambiente, lo spopolamento delle campagne, l’urbanizzazione e la polverizzazione della civiltà contadina. Per evitare la dispersione del materiale che è sempre stato tramandato oralmente, il Centro Tradizioni Popolari, in collaborazione con il Comune di Montecarotto, il gruppo La Macina e altri enti, chiama a raccolta ogni anno a Montecarotto (AN) alcuni tra i portatori autentici della tradizione provenienti da tutte le Marche e dalle regioni limitrofe, allo scopo di riportare casa per casa, l'antico canto rituale della Pasquella. L'evento diventa anche l'occasione per trasmettere la vitalità e l'impegno culturale dei partecipanti alle nuove generazioni.

I testi dei canti della Pasquella variano da zona a zona. Fanno parte di una Pasquella recanatese questi quattro versi:

.....Se ce date du sarcicette
non c’emporta s’è piccolette
basta che rimpa la padella
l’anno novo e la Pasquella.

Nel maceratese la tradizione rivivrà quest'anno in diversi comuni. A Porto Recanati si segnalano Pasquellanti dal 2 al 20 gennaio in giro lungo le vie della città.

Canto della Pasquella sabato 5 gennaio 2008, a Sforzacosta (ore 15:30), l’evento si ripeterà domenica 6 gennaio 2008 a Macerata in Piazza della Libertà (ore 17:30).

Viva Viva la Pasquella anche a Frazione Casali e Fondovalle di Ussita, sabato 5 gennaio dalle ore 19.00.

Se andate, scattate e inviateci le foto!! L’album fotografico di Cronache Maceratesi come sempre vi aspetta.

Fonti: La Macina, italianfolkmusic.blogspot

by giovi

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