martedì 6 gennaio 2009

Quando le caravelle di Cristoforo Colombo arrivarono a Sarnano

Eno Santecchia ci racconta la passione per il modellismo navale del tolentinate Alessandro Raggi

Il piacevole accento toscano del sig. Alessandro Raggi nasconde le sue origini tolentinati. Andato in pensione quattro anni fa, non riuscendo a stare con le mani in mano, dapprima pensò di dedicarsi al modellismo aereo poi passò a quello navale. Già a scuola era il migliore in disegno e nei lavoretti pratici: inventava e creava. Apprendista presso un fornitore della Piaggio di Pontedera, in poco tempo, eseguiva quasi il doppio del lavoro previsto nella giornata. La sua ottima manualità deriva da una naturale predisposizione e da un carattere attivo. Cambiò lavoro varie volte, passando dalla vendita di legna al trasporto e al commercio di mobili ed elettrodomestici. A Cascina (PI), in un locale grezzo aprì una rivendita di mobili a prezzo economico, chiamandola “stalla”, creando un filone. Il suo proposito era vendere una gran quantità di prodotti al giusto prezzo. Nel 1969-70 si occupò anche della vendita di lampadari artigianali. Aprì a Empoli un’altra stalla e poi a Pisa. In ultimo, anche a causa della scomparsa del padre e dei crediti inesigibili, si disaffezionò al commercio e nel 1981 ritornò nelle Marche. Qui si dedicò all’agricoltura e alla ristrutturazione di vecchi casolari di campagna. Da allora studia progetti e realizza modelli navali, la sua energia è inesauribile. Completò la sua prima scatola di montaggio in soli tre mesi. Tra i suoi modelli derivati dai kit pronti, c’è la seconda versione del veliero Amerigo Vespucci. In seguito costruì da solo una nave, prendendo spunto da un’altra imbarcazione. All’inizio, per l’acquisto dei materiali e degli specifici componenti si riforniva dai negozi di Macerata e di Civitanova Marche. In seguito al crollo del numero di appassionati a questo nobile, antico hobby quei rivenditori chiusero i battenti. Alessandro riferisce con malcelata tristezza che, ora, i più vicini negozi di modellismo sono due ad Ancona e due a Firenze. Di solito prende il progettino di una nave, lo ingrandisce due o tre volte in scala e si mette all’opera. Le sue creature navali colpiscono perché sono grandi; così non ne ho viste neanche nei musei navali più importanti come quello di Lisbona. Chiamarli modellini è assai riduttivo: essi misurano da 0,60 a 2,60 metri e pesano da 5 fino a 80 chilogrammi. Il nostro costruttore usa legno di noce, di faggio, di abete, di balsa, metalli come ottone, ferro, ghisa, ecc. Usa vernici a struscio (di sottofondo), di gomma lacca e tinte ad acqua che danno l’effetto naturale. Le vernici, oltre alla funzione puramente estetica, rinforzano e mantengono stabile il tutto. Non si notano sbavature; usa con maestria le colle rapide a presa in quattro minuti, il filo di cotone e lo spago per le cime. Le vele di seta derivano da ritagli di abiti da sposa e sono pazientemente cucite dalla moglie Adele. Utilizza accessori originali come bozzetti per le vele, staffe, anelli, argani, ancore, timoni, boccaporti, cannoni e chiodini d’ottone. Gli elementi che non riesce a trovare nella scala scelta li costruisce con notevole maestria nel suo ben attrezzato laboratorio casalingo. Quando gli viene l’idea per risolvere un problema modellistico non indugia ad alzarsi in piena notte. Alla domanda su quali sezioni della nave richiedono più impegno e pazienza, Alessandro risponde che ogni parte è impegnativa: piegare correttamente il legno per la carena, carteggiare, rifinire e infilare i fili delle scale per accedere alle vele. Anche fare dei semplici fori con la punta da 0,5 mm non è facile. Gli scafi sono riprodotti fedelmente e a doppio strato. Per i modellini più piccoli ci vuole un minimo di 80 euro di materiali. Per la Vespucci più grande ha acquistato materiali per 500 euro e sono stati necessari nove mesi di lavoro per complessive 950 ore. Caravelle, vascelli, transatlantici, rimorchiatori o semplici battelli da pesca del Mediterraneo sono tutti una gioia per gli occhi di chi ama il mare.

"Vendere una barca è come vendere un figliolo” Finora Alessandro Raggi non ha ceduto nessun modello, è geloso delle sue creature e dice: “Vendere una barca è come vendere un figliolo”. Tra le sue navi vi sono la Santa Maria e la Pinta, caravelle di Cristoforo Colombo, la San Giovanni Battista, l’Endeavour di Cook, lo scopritore dell’Australia, il mitico clipper inglese Cutty Sark (varato il 22-11-1869) che trasportava tè sulla rotta delle Indie e l’immancabile Titanic. E ben tre modelli dell’orgoglio della nostra Marina Militare, la nave scuola Amerigo Vespucci (varata il 22-2-1931). A bordo di quest’ultima i cadetti dell’Accademia prendono dimestichezza con il vento e le vele. Il primo modello risale a quattro anni fa ed è lungo m 1,25, il secondo di 2,60 m, è di due anni e mezzo fa; ambedue sono fedeli in tutto. Il terzo risale a un anno fa, è lungo un metro e si differenzia dagli altri perché ha il fondo dello scafo colore marrone anziché nero. Raggi sostiene che il marrone fa risaltare maggiormente il modellino. La passione dell’uomo per il modellismo ha radici lontane, era praticata sin dall’antichità da tutte le principali civiltà. Fino al 1700 le navi erano costruite senza un preciso progetto, poi dal 1925 nacquero le scatole di montaggio e prese piede il modellismo navale moderno, alla cui base vi è la ricerca della documentazione. Nei musei navali di tutto il mondo si possono ammirare dei modellini d’arsenale, cioè costruiti con gli stessi metodi delle navi vere. Dopo aver eseguito una buona ricerca della documentazione navale, avere una discreta conoscenza della storia marinara, bisogna conoscere i materiali e le tecniche per passare poi all’accurata esecuzione che non ammette scorciatoie.

Le mostre di Alessandro Raggi nel maceratese Il nostro provetto modellista ha al suo attivo le seguenti mostre: a Sarnano, al campo fiera di Villa Potenza, a San Severino Marche, a Rosora, al castello della Rancia di Tolentino, a Esanatoglia e, nell’ultima estate, a Belforte del Chienti. Con il modello più grande dell’Amerigo Vespucci ha vinto il secondo premio alla 6ª mostra di modellismo, svoltasi dal 22 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008, organizzata dall’ Associazione Modellisti Chiaravallesi, sodalizio molto attivo nel settore. Si trattava di un expo aperta a tutti i generi di modellismo che ha avuto ben 4.000 presenze; per la prima volta i modelli vincitori sono stati scelti dai visitatori. Hanno partecipato tre jesini campioni mondiali di navimodellismo statico. Attualmente sta lavorando al difficile assemblaggio della Couronne, un vascello francese del 1636. Tra i suoi progetti: un battello a ruota come quelli che navigavano sul fiume Mississippi nell’Ottocento. Senza una fine sensibilità e un’infinita pazienza come quella di Alessandro in questa difficile arte è pressoché impossibile raggiungere risultati accettabili. Alcuni principianti, dopo aver acquistato una scatola di montaggio, si sono arresi alle prime difficoltà, come piegare e assemblare il fasciame e hanno portato il modello ad Alessandro, il quale è riuscito a recuperarlo e terminarlo senza problemi. I modelli di Alessandro Raggi non sono così minuscoli: per vedere i particolari non serve la lente d’ingrandimento. Si tratta di navi curate nei minimi dettagli e ogni particolare è ben visibile. Alessandro ha costruito anche delle imbarcazioni in grado di galleggiare, impegnandosi quindi anche nel modellismo navale dinamico (così chiamato dagli esperti). Osservare le sue navi risveglia ai navigatori piacevoli ricordi, agli storici ricorda lidi e battaglie lontane, a tutti una gran voglia di navigare: il modo più piacevole di viaggiare. Ben presto la produzione di Alessandro Raggi sarà sufficiente all’allestimento di una mostra permanente o di un piccolo museo a tema; chissà che a qualcuno non venga in mente di organizzarli.

Grazie a Eno per il testo e per le immagini inviate.

by giovi

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