martedì 21 giugno 2005

Honoris Causa: una laurea, una moda

A MACERATA – Dacia Maraini
Giovedì sera sarà uno degli ospiti della prima serata di Musicultura, e venerdì l’Università le conferirà la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione. L’argomento scelto per la lectio doctoralis sarà il suo rapporto con la poesia, e nella sua relazione parlerà in particolare di Leopardi. La Maraini merita grandi riconoscimenti, ma questa della laurea honoris causa sta diventando una moda un po’ troppo frequente. Negli ultimi venti anni l’Ateneo ne ha conferite 29: Ernesto Sabato, Niklas Luhmann, Stephen Spender, Francesco Santoro Passarelli, Carlo Azeglio Ciampi, John Barth, Chinua Acheebe, Vaclav Havel, Giovanni Conso, Anatolij Aleksandrovic, Sergio Romano, Antonio Fazio, Giovanni Bazoli, Lawrence Friedman, Maurice Aymard, Donald Neil MacCormick, Wilson Harris, Carlo Salvatori, Umberto Cerroni, Mario Monicelli, Sabino Cassese, Raul Zaffaroni, Paolo Conte, Franco Moschini, Lamberto Pigini, Antonio Mazzi, Oscar Luigi Scalfaro, Gustavo Cocchini e Bertram Schefold.
Almeno da noi la laurea honoris causa non è stata conferita a Valentino Rossi...! Ma non saranno un po’ troppe?

IN ITALIA – Umberto Bossi
Dopo un ictus, dopo due lunghi anni di assenza, domenica Umberto Bossi è tornato sul palcoscenico di Pontida che lo ha visto protagonista per 15 anni. Il Bossi uomo ancora sofferente. Il Bossi politico ancora trascinante che attacca l’Europa e inneggia la Padania.
Non condivido affatto le sue idee politiche, ma la sua figura di leader in Europa manca a molti partiti.

NEL MONDO – Edgar Ray Killen
“Mississipi Burning”:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/06_Giugno/21/miss.shtml

NEL MONDO DELLO SPORT – Tom Kristensen
L’Audi vince la 73° edizione della 24 ore di Le Mans e Tom Kristensen stabilisce il nuovo record di vittorie nella corsa francese. Settimo successo per il pilota danese, il sesto consecutivo: un record assoluto che pone fine alla comproprietà fra lui e il belga Jacky Ickx, che si era fermato a quota sei.

by Matteo Zallocco

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