mercoledì 15 giugno 2005

Il bandito che non ti aspetti

A MACERATA – Stefano Mucci
Lo chiamavano il rapinatore-solitario. Ora lo chiamano il poliziotto-rapinatore. Era accusato di dodici rapine aggravate, quattro furti di motorini, un caso di resistenza a pubblico ufficiale e il porto non autorizzato di un coltello. Le rapine erano quelle che, dal giugno del 2003 al luglio 2004, vennero messe a segno ai danni di uffici postali, banche e tabaccherie della città. Ad agire era sempre un uomo da solo, con il volto coperto da un casco integrale che arrivava e fuggiva a bordo di scooter rubati. In una giornata riuscì addirittura a compiere tre colpi in mezzora, senza che polizia e carabinieri riuscissero a intercettarlo. Lo scorso luglio la Squadra mobile riuscì a fermarlo, scoprendo che sotto il casco c’era un collega. Mucci, 38 anni, ora è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione. Considerando che ha già scontato undici mesi ai domiciliari, gli restano da fare solo due anni e sette mesi e dunque non andrà in carcere.
(contenuti presi dal Carlino di oggi, autrice Pamela...)
Morale della favola: se in questi ultimi anni a Macerata la criminalità è aumentata in maniera esponenziale è anche colpa della Polizia...

IN ITALIA – Mario Altieri
Era stata la Fort Alamo degli ambientalisti, il Comune del “no pasaran”contro le scorie nucleari. Ora, invece, Scanzano Jonico è ridotto senza un’amministrazione perché un’inchiesta ha decapitato i vertici del governo cittadino, mettendo in carcere sindaco e vicesindaco per i brogli elettorali messi a segno con tanto di sopruso malavitoso. Concussione, corruzione, violenza privata e violazione della legge elettorale, reati aggravati dal ricorso al metodo mafioso: sono le accuse nei confronti del sindaco An di Scanzano, Mario Altieri, del vicesindaco Carmine Casulli, dell’assessore all’Agricoltura, dell’autista del sindaco e del responsabile dell’ufficio elettorale comunale, di due esponenti di seggi e di esponenti della criminalità organizzata. In tutto quindici persone arrestate ieri dai carabinieri di Matera.
Morale della favola: nell’Italia che non va a votare c’è una città che trucca i voti.

NEL MONDO – Aisha Al-Maneh e Mohammed Al Zalfa
L’Arabia che sta crescendo. La professoressa Aisha Al-Maneh aveva dichiarato: “In passato ci hanno detto che l’istruzione della donna è haram (proibita dall’Islam). Poi ci hanno detto che il telefono è haram, che se fosse entrato nelle case avrebbe violato l’onore della donna. Poi ci hanno detto che la televisione è haram. Ebbene oggi la donna è istruita, parla al telefono e guarda la televisione. E oggi serve una decisione politica per far riconoscere il diritto della donna alla guida”.
E quando nei giorni scorsi il deputato Mohammed Al Zalfa ha rivelato che le famiglie saudite sono costrette annualmente a spendere l’equivalente di 2,6 miliardi di euro per assumere circa un milione di autisti stranieri per scorazzare le signore sole, allora come d’incanto si è scoperto che l’Islam non proibisce la guida delle donne e che, tutto sommato, la società saudita è ormai matura per assistere senza scandalizzarsi allo spettacolo della donna al volante. La verità è che l’era delle vacche grasse è finita da tempo e difficilmente tornerà più. Il greggio sopra i 40 dollari a barile, si è ridotto a un terzo rispetto agli anni Settanta.
Morale della favola: dove vai se il denaro no ce l'hai.

NEL MONDO DELLO SPORT – Asafa Powell
Giamaicano, 22 anni compiuti l’11 novembre, ha battuto il record del mondo dei 100 metri. E’ riuscito a correre i cento metri in 9’’77, ad una velocità di 36,847 chilometri orari.
Morale della favola: da ieri sera è l'uomo più veloce del mondo. Vi sembra poco...?

by Matteo Zallocco

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