domenica 12 giugno 2005

Macerata-Loreto: 27 anni di pellegrinaggi

A MACERATA – Don Giancarlo Vecerrica
Oggi è il vescovo delle diocesi di Fabriano-Matelica, nel 1978 era un giovane prete della Parrocchia di Collevario e un insegnante di religione che ideò il Pellegrinaggio Macerata-Loreto “per coinvolgere i giovani alla fine dell’anno scolastico”. Anche quest’anno sono arrivati fedeli da ogni parte del mondo (in tutto 50.000) per la 27° edizione del pellegrinaggio dedicato a Papa Giovanni Paolo II e a don Giussani. Iera sera sono usciti dal lavoro verso le 9 e vedere tanta gente (con le auto, con i pullman, ma soprattutto a piedi) è stato bello. L’iniziativa nacque proprio nell’anno dell’elezione al soglio pontificio di Karol Wojtyla, e lui stesso venne a Macerata nel 1993 per presiedere la Messa di partenza. Don Giussani ha partecipato in varie occasioni ed è il fondatore di Cl a cui il Pellegrinaggio si ispira.

IN ITALIA – Ombretta Colli
L’ex presidente della Provincia di Milano, un tempo femminista di sinistra che nel 1993 abbracciò la rivoluzione liberale promessa da Berlusconi, oggi lascia Forza Italia: “Nel partito non vedo più la tensione verso il cittadino. Peccato: la grande promessa era quella. Ora resto in politica. E non passo a sinistra”.

NEL MONDO – George Weah
Sarà uno dei 40 candidati che il prossimo 11 ottobre si presenteranno alle presidenziali in Liberia. Ed è fiducioso di potercela fare. “La mia gente vuole qualcuno di cui potersi fidare, qualcuno che riporti la democrazia nel nostro Paese e anche l’ordine civile”. Il suo progetto è destinato ad allargarsi oltre i confini della Liberia. “La situazione è molto calda in tutta l’Africa occidentale, ci sono zone come la Sierra Leone che vengono da anni di guerra civile e altre in piena crisi come la Costa d’Avorio. Solo tutti insieme riusciremo a far diventare la nostra terra un continente libero, senza la necessità di dipendere dall’esterno. Anche se all’inizio avremo sicuramente bisogno di aiuti internazionali. Un aiuto, quello delle Nazioni Unite, l’ex centravanti del Milan, lo aveva chiesto molto tempo fa, nel periodo più incandescente dei 14 anni di guerra civile che hanno dilaniato il suo popolo. E fu una richiesta che pagò a caro prezzo: il suo negozio di souvenir a Monrovia completamente distrutto, la casa in riva al mare incendiata, lui costretto alla fuga e di fatto all’esilio fino a due inverni fa. Ma ora è convinto di vincerle queste elezioni che capitano proprio mentre lui festeggerà 38 anni. “Perché rispetto all’ultima volta i votanti saranno più del doppio”.

NEL MONDO DELLO SPORT - Mike Tyson
Tanti sponsor per farlo tornare sul ring, in un incontro sulla carta giudicato facile contro l'irlandese McBride. Tyson, sconfitto, annuncia il ritiro.

by Matteo Zallocco

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